LECCO – Sulla scelta di Idroservice come gestore idrico si scatena la rabbia del “Comitato Acqua pubblica e beni comuni” che giร nella serata di martedรฌ, durante la riunione dei sindaci dell’ATO, ha fortemente criticato la decisione presa a maggioranza dai primi cittadini. Alessandro Magni, consigliere comunale di Lecco e membro del comitato, ha parlato di ” grande inciucio” ย tra i partiti nel concretizzare una scelta “scellerata” ย che va “contro il referendum” sull’acqua pubblica votato dagli italiani nel 2011.
Riceviamo e pubblichiamo:
“La grande armata dei sindaci piddini del meratese รจ fragorosamente ruzzolata, scivolata, annegata, dissolta sul tema dellโacqua pubblica. Dopo aver inventato enti inutili, come la newco, dimentica della lezione di Occam (quello che diceva che non bisogna moltiplicare gli enti) รจ finita in pancia a chi nel lecchese da sempre comanda.
Cosรฌ รจ da ieri sera, dopo lโAssemblea dei Sindaci dellโATO.
Si รจ realizzato, strumentalizzando il tema dellโacqua, che oggi รจ nei fatti privatizzata, il grande inciucio. I Sindaci del meratese, con un classico atteggiamento da servitรน volontaria, hanno alzato bandiera bianca e si sono accodati allโipotesi di conferire il Sistema Idrico Integrato ad Idroservice, una societร appositamente creata un giorno prima della precedente assemblea dellโATO del 20 dicembre 2012. La scelta dovrebbe essere temporanea. Ma si sa che le cose temporanee in Italia sono le piรน eterne e durature.
Ma lโIdroservice che si รจ scelta non รจ una Idroservice staccata dal Lario Reti Holding, una societร di primo livello che si sarebbe potuta fondere con Idrolario (o viceversa). No si รจ proprio conferito il Sistema Idrico Integrato a Lario Reti Holding, che si sa รจ una societร commerciale, destinata a fare profitti. Altro che acqua fuori dal mercato. Come 27 milioni di โzombiโ italiani hanno detto con il Referendum.
Che la temporaneitร sia senza limiti perรฒ, รจ giร stato dichiarato ieri. La temporaneitร รจ lโeccezione. La regola sono le esigenze aziendali di finanziamento che la sconsigliano. Una temporaneitร che non รจ prevista nellโordinamento . Mentre tutti i Sindaci piddini dichiarano che lโacqua resterร pubblica โโฆ.lei come si permette di insinuareโฆ.รจ stato forse elettoโฆ. non vede che vive a contatto con il nulla mentre io sono diuturnamente tra il popolo e i suoi problemiโฆ. โ in realtร hanno fatto approdare lโacqua in una struttura-modello di secondo livello, che impedisce ogni controllo analogo (dixit Anea) e quindi la possibilitร di mantenere pubblica lโacqua. Perchรฉ se ci fosse controllo analogo lโacqua, pur vivendo in un corpo privatistico come le societร di capitali, potrebbe essere pensata quasi-pubblica come appunto possibilitร della cosiddetta gestione in house.
Questa scelta sciagurata รจ avvenuta nonostante i pareri contrari degli esperti dellโAnea chiamati al capezzale. E nonostante i pronunciamenti di alcuni consigli comunali. Puntualmente disdetti dai โloroโ Sindaci. Cosรฌ da far pensare se taluni Sindaci siano realmente Sindaci di quella cittร .
Ma adesso lโimprovvida armata di strateghi e tattici dei Sindaci piddini del meratese รจ allโopera per la grande palettatata. Mettere limiti e confini al potere indiscusso o assoluto del Consiglio di Amministrazione di Lario Reti Holding. Che, perรฒ, come detto dal Sindaco di Merate, richiamandosi al codice civile, รจ del tutto inutile perchรฉ impossibile.
La grande prossima manfrina finirร nel solito modo previsto da Altan, con tanti paletti, al posto degli ombrelli conficcati nellโavamposto di retrovia dei Sindaci piddini del grande Meratese.
Eโ successo proprio cosรฌ, perchรฉ in nome dellโunitร del Partito, (e certo non della pubblicitร dellโacqua alla faccia del referendum) hanno votato, tutti, ad uno ad uno, compreso il Sindaco di Osnago per la scelta di โmediazioneโ di alcuni Comuni del lecchese.
Ovviamente con il conforto dei voti dei Sindaci schierati con il PDL. Valsassina insegna.
Gran bel lavoro della new entry renzista nel nostro territorio. Fatto con la lungimiranza pastorale sullโimpotenza altrui (della componente piddina del cosidetto cambiamento). E presagente il prossimo avvenire. Tanti bei governissimi locali con il PDL. Che giร a Lecco si vede. E come si vede. La competizione insomma per il futuro del nostro territorio รจ tutta democristiana .
Una democrazia renziana. Competitiva con Berlusconi e i post Berlusconi del nostro territorio. Altro che autonomia dei territori. E il lecchese e il merateseโฆโฆ Nuovi celesti sono in vista dopo il tramonto del Celeste dirottato dalla Lombardia allโagricoltura”.