“L’Isola Viscontea e l’impegno (non richiesto) dell’Amministrazione”

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LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Gentile direttore,

L’Isola Viscontea (perla dell’Adda di proprietà privata in comodato d’uso ad una associazione privata coinvolta nel governo del Comune di Lecco) fa sempre notizia. E con lei, le presunte traversie burocratiche cui è condannata l’eroica lista civica/associazione “Appello per Lecco” (Apl), che si è (auto)sacrificata pur di renderne “pubblica” la fruizione. Il restauro è infatti un’emergenza, manco fosse Villa Manzoni, che non a caso sta cadendo a pezzi in silenzio -compreso quello di Appello per Lecco.

L’ultimo comunicato stampa dell’associazione di cui è portavoce il manager di Econord Spa, Corrado Valsecchi, dà conto dell’incontro tenutosi la scorsa settimana sull’Isola con la responsabile della Soprintendenza, l’architetto Chiara Rostagno, che ha negato a inizio anno l’autorizzazione alla ristrutturazione sulla base di un progetto firmato Apl. E quindi si è meritata gli strali di chi avverte la regola come un impiccio. Vogliamo fare però un doppio “complimenti” agli estensori del comunicato: il primo è per la bontà della proposta; stando al comunicato della stessa associazione, il progetto originario di ristrutturazione -a detta della Soprintendenza, maggior organo deputato a una valutazione del genere- avrebbe intaccato la corretta conservazione dei “tratti, anche interni” dell’edificio dell’Isola. Renderla fruibile senza conservarla, interessante.

Come riparare l’auto da uno sfasciacarrozze. Il secondo è al Sindaco e all’assessore alla Cultura (Tavola, Apl), che senz’alcun mandato hanno scortato i rappresentanti di una associazione privata a trattare con un soggetto pubblico per l’intervento su una struttura privata. Si sono spesi, e hanno fatto male. O forse no. Dato il suggello “pubblico” dato dall’impegno dei due amministratori (così latitanti altrove), ci aspettiamo che la celebre convenzione tra “la proprietà” dell’Isola e l’associazione Appello per Lecco venga resa fruibile. Un po’ come l’Isola. A patto di conservarla…”

Duccio Facchini,  Paolo Trezzi