Varenna onora con una mostra Marco De Marchi, naturalista e filantropo

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VARENNA – Una mostra documentaria in occasione del settantacinquesimo anniversario di fondazione dell’Istituto italiano di idrobiologia “Marco De Marchi” di Verbania – Pallanza. Sarà allestita nella sala polifunzionale del Comune di Varenna e nello spazio espositivo di Villa Monastero dal 7 al 30 settembre e sarà inaugurata venerdì 6 alle ore 16. Da sabato 7 potrà essere visitata tutti i giorni (lunedì esclusi) dalle 16 alle 19.

L’iniziativa è della Provincia di Lecco e del Comune di Varenna, che si sono avvalsi della collaborazione dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi di Verbania – Pallanza.

L’evento è stato presentato mercoledì 4 nella sala consiliare della Provincia. “Si tratta di un percorso di approfondimento riferito sia alla figura di De Marchi studioso sia alla sua vicenda biografica – ha spiegato Marco Benedetti, assessore alla Cultura – con immagini, documenti e fotografie, oltre che con interessanti registri che si riferiscono all’attività dell’incubatoio di idrobiologia da lui voluto e poi fondato a Fiumelatte di Varenna da sua moglie, Rosa Curioni.

“La mostra – ha aggiunto Benedetti – si colloca sulla scia delle manifestazioni proposte in particolare nel corso di questo 2013 d’intesa con il Comune di Varenna e rientra nell’ottica di tramandare, attraverso il recupero della nostra storia e delle nostre tradizioni, la coscienza di un territorio, per far sì che il passato non vada perduto ma venga invece custodito e valorizzato dalle generazioni presenti e da quelle future”.

“Per tutta la durata dell’esposizione – ha detto ancora l’assessore – sarà anche possibile visitare, su richiesta, la Sala Polvani e gli ambienti adiacenti, restaurati e arredati con i mobili e le stampe d’epoca risalenti al XVIII e al XIX secolo e appartenuti proprio ai De Marchi, oltre all’incubatoio di Fiumelatte, a sua volta intitolato al grande naturalista e filantropo, dove la Provincia di Lecco, in collaborazione con quella di Como, svolge attività di riproduzione di varie specie ittiche, utili per la loro salvaguardia e per il ripopolamento del Lario”.

L’assessore alla Cultura di Varenna, Paolo Ferrara, ha quindi sottolineato il legame che unisce la “perla del Centrolago” a Pallanza, sul Lago Maggiore, e al Cnr di Verbania e l’impegno dell’Amministrazione varennese, unito appunto a quello della Provincia, nel portare avanti iniziative che racchiudano contenuti scientifici e culturali.

Ferrara ha anche annunciato che sabato 14 settembre sarà inaugurata ufficialmente la sala polifunzionale e ha ufficializzato la decisione di intitolare la struttura proprio a Rosa e a Marco De Marchi, ricordando l’importanza del ruolo avuto dalla moglie dello studioso milanese nelle iniziative da lui svolte.

“A Marco De Marchi, personaggio straordinario – ha spiegato poi Anna Ranzi, conservatore di Villa Monastero – si deve una parte cospicua delle raccolte conservate attualmente nella storica dimora da lui acquistata nel 1925 e alla sua morte, avvenuta nel luglio 1936 a Varenna, lui volle che quella stessa dimora diventasse di pubblico utilizzo, esprimendo il desiderio che la prestigiosa residenza lariana fosse sede di attività scientifiche e culturali, oltre che di un museo”.

Si è detto dell’inaugurazione della sala polifunzionale di Varenna fissata per il 14 settembre. In quella stessa data sulla sommità del nuovo parcheggio-silos realizzato davanti a Villa Monastero Daniele Lorenzo Fumagalli proporrà a partire dalle 21.30 una multiproiezione digitale sulla parete della montagna. “Saranno proiettate le immagini di pesci tropicali e di fossili ritrovati sulle montagne lariane e “materassi” per pesci creati appositamente per l’evento – ha spiegato Fumagalli, classe 1957, che alcuni anni fa aveva realizzato sul lago di Annone la suggestiva costellazione luminosa Pia Lattea – oltre a una serie di video con le numerose specie ittiche che popolano i nostri laghi”.

Ad accompagnare le videoproiezioni saranno la voce narrante di Giorgio Galimberti e le spiegazioni della storica dell’arte Simona Bartolena.