MANDELLO – Ha lasciato sgomenti in molti a Lecco la morte del 45enne Fabio Gariboldi, stroncato da un malore domenica mattina, mentre saliva al San Martino (vedi articolo): familiari, conoscenti ed anche i dipendenti dell’azienda per cui lavorava, la Gilardoni Raggi X di Mandello, che martedì hanno fatto davvero di tutto per poter essere presenti ai suoi funerali, al punto di dover proclamare uno sciopero.
Fabio Gariboldi era infatti ben voluto da tutti i suoi compagni di lavoro, i quali avrebbero voluto dargli l’ultimo saluto nella cerimonia che si è svolta alle 14.30 presso la chiesa di Maggianico. Per questo i delegati dei lavoratori si sarebbero quindi mossi per trovare un accordo con i dirigenti dell’azienda e permettere a chi volesse di partecipare al rito funebre.
La strada percorribile poteva essere quella di richiedere delle ore di permesso con l’eventuale recupero, ma secondo fonti sindacali non ci sarebbe stato modo di trovare un intesa con l’azienda.
E’ partita così la mobilitazione di un gruppo di lavoratori che, appoggiati dalle sigle di riferimento, hanno deciso per l’astensione spontanea dal lavoro e di recarsi alla cerimonia dell’amico scomparso.
Sempre da fonti sindacali si apprende che lo sciopero non vedrebbe come motivazione esplicita il diritto negato a partecipare al rito religioso, ma la protesta sarebbe nata per il “costante muro contro muro” che l’azienda porrebbe nei confronti delle richieste di lavoratori e sindacati; quella di martedì sarebbe quindi stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, provocando la reazione dei dipendenti.
La notizia è giunta in redazione nel tardo pomeriggio di martedì, abbiamo tentato di contattare la Gilardoni ma ci è stato riferito che i responsabili erano già fuori ufficio. Restiamo quindi a disposizione dell’azienda per eventuali dichiarazioni e precisazioni.