LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
Altro che fenomeno immigratorio, qui il fenomeno 2012 e 2013 è l’emigrazione dei nostri giovani verso le mete più disparate Australia, Canada, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, ma anche paesi orientali.
Si continua a gridare al lupo per l’immigrazione ( la politica e i partiti in prima fila ) e non ci si accorge che i nostri giovani stanno guardando altrove, verso confini diversi dal nostro paese, scappano da un Paese che non offre loro più alcuna prospettiva di lavoro . Non è più un problema che riguarda i cosidetti “ cervelli in fuga “ , cioè persone con un curriculum particolare che intendono occuparsi di ricerca scientifica o impegno sul versante della tecnologia avanzata e dell’innovazione in campi dove all’estero si investe utilizzando strategie pianificate. Da due anni la fuga dall’Italia e da Lecco dei giovani è divenuta un fenomeno di massa e riguarda le famiglie di tutti i ceti, senza distinzione.
Da due anni l’emigrazione supera l’immigrazione. Tranne pochi “ fortunati “ che trovano lavori spesso sottopagati, precari e poco qualificati il resto dei giovani non ha alternativa che guardare fuori dai confini nazionali. Mia figlia che lavora a Londra l’altro giorno si è sentita dire da un manager inglese : “ hai fatto bene a lasciare l’Italia e un Paese senza futuro “.
Francamente vorrei che non fosse cosi; vorrei che i nostri figli, anche all’estero, si sentano orgogliosi di essere italiani; vorrei che la classe dirigente del nostro Paese capisse cosa sta succedendo senza sentire le “ punte dei forconi “ che incombono; vorrei che ripartissimo nel 2014 con una riforma fiscale che consenta alle famiglie di avere maggior possibilità di spesa e di risparmio non lasciando i Comuni con il “ cerino in mano “ ; vorrei una riforma elettorale che possa qualificare le presenze del personale politico in Parlamento, vorrei una imprenditoria non soffocata da burocrazia e balzelli che la spingono a cercare di posizionarsi in altri Paesi; vorrei una riforma pensionistica equa e compatibile con le rivendicazioni del diritto al lavoro dei giovani e vorrei una pubblica amministrazione erogatrice di servizi efficienti .
Sono dirigente in una grande società privata di 1000 dipendenti ed è la prima volta in vita mia che mi capita alla fine dell’anno di non aver nemmeno una persona che va in pensione. L’effetto della riforma Fornero aveva senso se vi fosse stato anche una politica di sviluppo e nuova occupazione, cosi credo che possa rappresentare una pietra tombale sulle aspettative dei nostri giovani. Migliorare il PIL ( prodotto interno lordo ) , ma peggiorare l’occupazione nel 2014 avrà conseguenze catastrofiche. O la classe politica e i nuovi rappresentati dei vari partiti corrono subito al riparo con proposte vincenti e convincenti oppure, per loro e per il Paese, sarà troppo tardi.
Corrado Valsecchi
Portavoce di Appello per Lecco