LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“In questi ultimi due anni sono intervenuto diverse volte sull’autolesionismo del Partito Democratico che francamente capisco sempre meno. Pensavo che dopo la “mancata vittoria” alle elezioni da parte del Segretario Bersani, la delirante bocciatura di Romano Prodi alla carica di Presidente della Repubblica di averle viste tutte, invece no.
Infatti, se non fosse stato per il voto di Ministri e Sottosegretari la riforma elettorale votata alla Camera sarebbe stata bocciata e avrebbe posto la parola fine prematuramente all’esperienza innovativa del Governo Renzi. Incredibile ma vero ! Per la prima volta il PD ha un leader che con il suo stile, apprezzabile o meno, riesce a parlare al Paese e paradossalmente è inviso a una parte consistente del suo Partito. Nessuno si fa incantare dalle promesse di Renzi, ma per la prima volta abbiamo un segretario di Partito e un Presidente del Consiglio che non si limita alle enunciazioni di merito, ma scandisce tempi precisi, finalizzati a verificare il mantenimento delle decisioni assunte.
Questo é il modello presente,da una vita, nelle aziende private. Si dice quello e che si vuole fare e i tempi nei quali si realizzeranno tali decisioni. Di norma, nelle aziende private serie se il Management non rispetta gli impegni viene allontanato dall’azienda e torna a casa. Così deve avvenire anche per la politica. Nessuno vuole assegnare cambiali in bianco al Premier, ma accidenti lasciamolo lavorare. Il nuovo ritmo che ha imposto al lavoro del Parlamento e i cambiamenti che, in poche settimane, ha proposto meritano una apertura di credito, non certo ostracismi e reazioni inconsulte come quelle registrate in larghi settori del PD .
Se riuscisse nel suo tentativo di modernizzare la politica, riformare le Istituzioni, dare risposte al lavoro e alle imprese, de-burocratizzare la Pubblica Amministrazione, tagliare la spesa pubblica, pagando i debiti che la P.A. detiene nei confronti dei propri fornitori e decrementare il peso fiscale per aziende e lavoratori chi ne godrebbe i frutti ? Certamente il sistema Paese e i cittadini che finalmente vedrebbero, per la prima volta, un pertugio rassicurante per il superamento della crisi, ma politicamente sarebbe il PD ad aggiudicarsi il maggior vantaggio da queste scelte e intuizioni. Invece il maggior avversario alle politiche del Segretario del PD e Premier è da ricercarsi proprio in una componente significativa del suo Partito.
Renzi ha detto che se al Senato verrà affossata la legge elettorale e il superamento del bicameralismo perfetto terminerà la sua esperienza politica. Non sono un apprendista stregone, ma ritengo che la miopia di una parte della classe dirigente del PD porterà forse Renzi a concludere prematuramente la sua esperienza politica, ma con essa, prevedo, si concluderà anche l’esperienza del PD con buona pace dei disfattisti di professione. Purtroppo, come sempre, se dovesse manifestarsi uno scenario di questo tipo gli unici veramente a rimetterci saranno i cittadini italiani. Ma non credo che questa volta saranno disponibili a perdonare egoismi e personalismi fuori luogo.
Corrado Valsecchi