Ad aprile le nevi cominciano a sciogliersi e a ritirarsi verso le cime delle montagne (anche se quest’anno le nevicate sono state talmente abbondanti che la neve resterà a lungo). Coi primi caldi la protagonista della rubrica di oggi comincia a mutare il suo piumaggio per assumere gradatamente il manto estivo.
Stiamo parlando della pernice bianca (Lagopus muta), un uccello che vive sulle cime di molte delle nostre montagne, nelle arre più impervie e sempre ad alta quota (anche oltre i 3000 m in estate).
Questo volatile si può considerare un relitto glaciale, rimasta isolata sulle vette della catena alpina dopo le grandi glaciazioni. E’, infatti, molto legato all’ambiente alpino cui si è perfettamente adattato nel corso dell’evoluzione della specie.
La caratteristica principale della pernice bianca è il suo piumaggio che da novembre a marzo è quasi completamente bianco e nelle altre stagioni è fortemente mimetico (tranne che per le ali che rimangono sempre bianche e nere).
Ovviamente la muta avviene gradatamente, quindi nelle fasi intermedie presenta varie gradazioni di colore.
Persino le zampe sono completamente ricoperte da piume per proteggersi meglio dal freddo.
La dimensione della pernice è di poco superiore a quella di un piccione.
In inverno il colore candido del suo piumaggio la rende quasi invisibile quando è appollaiata sulla neve e la Pernice, in caso di pericolo, sfrutta questa suo mimetismo restando immobile fino all’ultimo sperando di non essere scorta. In inverno per proteggersi dal gelo della notte la Pernice bianca si sprofonda nella neve arrivando in volo nel posto dove trascorrerà la notte posandosi direttamente sulla neve; in questo modo non sono lasciate tracce del suo passaggio. In questi suoi rifugi la temperatura non scenda mai sotto i -2/-3 ° C.
In estate le pernici si radunano in gruppi numerosi composti principalmente da femmine e dai nuovi nati. Il piumaggio estivo è talmente mimetico che anche da pochi metri di distanza si confondono con il terreno rendendole invisibili sino a quando non si muovono.
La dieta della Pernice bianca è a base di gemme, foglie, fiori e frutti. D’inverno non è raro vederle appollaiate sui rami di piccole piante per nutrirsi dei germogli o dei semi rimasti ancora sull’albero.
In questa stagione iniziano le parate di corteggiamento dei maschi per conquistare l’attenzione della femmina (la Pernice bianca è un uccello monogamo) fatto di voletti rituali e planate a coda aperta.
In tarda primavera la Pernice bianca depone le uova, da 5 a 8, in un nido ricavato in un affossamento del terreno. Curiosa è l’abitudine di protezione delle covate dai predatori: gli adulti assumono delle posture particolari fingendo di essere feriti per attirare l’attenzione del predatore e distoglierlo dalla ricerca del nido.
Francesco Renzi
www.francescorenzi.com
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