Calolzio. Lega: “Il centrosinistra fa cassa con i posteggi”

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CALOLZIOCORTE –  “A quasi un anno dalle elezioni comunali l’Amministrazione di centrosinistra di Calolziocorte non ha ancora mantenuto la promessa di dimezzare i parcheggi a pagamento e di introdurre la sosta breve gratis”. Così esordisce il gruppo della Lega che siede tra le fila della minoranza e alla quale, nel consiglio Comunale dello scorso 29 aprile, è stato bocciato l’emendamento con il quale si voleva introdurre i primi 15 minuti gratuiti. 

strisce blu“Intanto, gli stalli blu a pagamento sono addirittura aumentati con l’apertura del sottopiazza in centro (anche scontando i posti diventati bianchi in via Galli alla stazione) – fanno sapere i leghisti – La maggioranza non ha nemmeno portato in Consiglio il nuovo piano della sosta. Anzi, non s’è nemmeno messa a ristudiarlo, come aveva promesso lo scorso luglio. Se ne riparlerà, nella migliore delle ipotesi, nel 2015, come ha implicitamente ammesso il sindaco Cesare Valsecchi”.

Per la Lega si tratta di un “fallimento”, “se il provvedimento – spiegano – dovesse arrivare, ma non è nemmeno sicuro, con un ritardo di due anni. Nel frattempo, i tanto criticati parcometri hanno reso all’amministrazione la bellezza di 90.000 euro lo scorso anno. Un bottino ghiotto che ha spinto la Giunta a contarci anche per il 2014, dimenticandosi delle promesse”.

Quindi concludono: “Tutti ricordano le pesanti critiche all’Amministrazione precedente accusata di far cassa con i parcheggi. Tutti ricordano le campagne contro i posti auto del sottopiazza. Una volta entrati a Palazzo, come per incanto, tutto è passato nel dimenticatoio. Anzi, la sinistra ha fatto esattamente il contrario di quello che aveva predicato con enfasi per anni dall’opposizione, nel totale immobilismo. Forse perché l’amico Renzi intende far pagare la mancia elettorale di 80 euro per gli elettori ai Comuni, oltre che a Province e Regioni, costringendoli a una scelta capestro: aumentare le tasse o ridurre i servizi, mentre lui la spara ogni giorno più grossa su giornali e televisioni amiche. Insomma quei 90.000 euro serviranno, meglio tenerseli stretti”.