MANDELLO – Un semplice bouquet floreale e, accanto, un mazzo di rose bianche posate sopra la bara di legno chiaro appena prima che il rito funebre avesse inizio. Un addio commosso, quello tributato oggi a Mandello a Margherita Morganti, morta all’età di 81 anni, fondatrice e coordinatrice del Gruppo Amici degli handicappati e, a partire dal 1986, anche della Cooperativa sociale “Incontro”.
A volere la cooperativa era stato lo stesso Gruppo Amici degli handicappati – in attività fin dai primi anni Ottanta – allo scopo di avviare e gestire laboratori per la produzione e la lavorazione di manufatti, così da favorire l’inserimento nella vita attiva dei disabili proprio attraverso l’addestramento professionale.
Una scelta vincente per donare agli ospiti della cooperativa amore, amicizia e sostegno. E proprio Margherita Morganti di quella scelta portata avanti per promuovere la socializzazione e l’educazione al lavoro dei portatori di handicap fu una strenua sostenitrice. Seppe anche incoraggiare i volontari non soltanto nel loro ruolo di dare sicurezza ai disabili ma altresì nel compito, altrettanto fondamentale, di portare avanti celermente le commesse di lavoro e di far sì che venissero rispettati scadenze e termini di consegna.
Margherita Morganti fu anche vicina al Gruppo volontari assistenza agli anziani di Mandello. L’ha ricordato, ringraziandola pubblicamente e manifestandole riconoscenza, Paola Ciampitti a conclusione del rito funebre celebrato sabato 16 agosto nella chiesa arcipretale di San Lorenzo.
“Alla fine degli anni Settanta sei entrata a far parte del nostro gruppo – ha detto rivolgendosi idealmente proprio a Margherita – al quale hai portato la tua signorile amabilità, unita alla tua competenza, di cui hanno potuto avvalersi sia i volontari sia gli stessi anziani”.
“A partire dagli anni Ottanta – ha aggiunto – ti abbiamo condiviso con il Gruppo Amici degli handicappati, della cui costituzione sei stata l’anima e il braccio attivo, rivelando ancora una volta la tua sensibilità verso chi era in gravi difficoltà e chiedeva amore e attenzione. Noi del Gruppo assistenza agli anziani ci siamo accontentati di continuare ad averti come volontaria, pronta all’ascolto e a darci consigli, orgogliosi di constatare come la tua opera di riscatto dei disabili fosse riuscita a portare al raggiungimento del grande traguardo della Cooperativa Incontro”.
“Mi astengo dal continuare a ricordare quanto sei stata vicina, con discrezione, a chi si rivolgeva a te – ha continuato Paola Ciampitti – e ti dico grazie. E dico grazie al Signore che ti ha mandato in mezzo a noi e che sicuramente ora ti accoglierà tra i suoi eletti, concedendoti la giusta ricompensa per il bene che hai fatto”.
Quindi l’ultimo passaggio della sua toccante testimonianza: “Ti assicuriamo le nostre preghiere e tu, dal cielo, intercedi per noi perché non abbia a esaurirsi la spinta propulsiva che tu stessa hai impresso a tutte le opere ricordate. Ciao Margherita, ci mancherai”.
Sulla disponibilità, la discrezione e la signorilità di Margherita Morganti, che rappresentavano i tratti salienti della sua personalità e che contraddistinguevano ogni sua azione, si era soffermato in precedenza l’arciprete don Donato Giacomelli. Rifacendosi alle letture della messa – la lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi e la pagina del Vangelo di Matteo che parla del giudizio finale – il sacerdote aveva ricordato che “Gesù è venuto sulla terra per insegnarci il modo di vivere in pienezza il comandamento di amare Dio e il nostro prossimo”.
“E’ il comandamento dell’amore – aveva detto don Donato – ed è quello su cui noi saremo giudicati. Non dobbiamo infatti dimenticare che c’è più gioia nel dare che nel ricevere e in questo possiamo leggere il senso dell’esistenza stessa di Margherita, che ha vissuto nel solco della parola di Dio, in una dimensione di altruismo, disponibilità e attenzione all’altro, che è poi la dimensione dentro la quale troviamo Gesù e il suo insegnamento”.
Margherita Morganti è stata ricordata anche alla preghiera dei fedeli con l’invocazione al Signore ad accoglierla e un nuovo riferimento al suo incessante prodigarsi per i più deboli “con tenacia e determinazione”.
Sul sagrato dell’arcipretale l’ultimo commosso saluto, prima che il carro funebre lasciasse Mandello per raggiungere il cimitero di Bolladello di Cairate, il paese della provincia di Varese di cui Margherita Morganti era originaria e dove riposerà per sempre.