“Airoldi e Muzzi situazione difficile”, il PD chiede un incontro con il Cda

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airoldi e muzzi

LECCO – Un confronto aperto per affrontare la difficile situazione che sta vivendo l’Istituto Riuniti Airoldi e Muzzi (Iram). E’ quanto chiede il Partito Democratico al Consiglio di Amministrazione dell’azienda che nel luglio scorso aveva annunciato la situazione di crisi dichiarando l’intenzione di licenziare un numero consistente di lavoratori.

Di fronte a questo i lavoratori, attraverso un referendum interno, avevano approvato l’applicazione del contratto di solidarietà, unica forma di ammortizzatore sociale applicabile nella realtà della RSA che ha portato alla riduzione degli stipendi del 10% necessario al risanamento della situazione finanziaria dell’Iram.

“Il bilancio dell’Iram presenta una perdita di 211 mila e 794 mila euro rispettivamente nel 2013 e 2012 – spiegano dal Partito Democratico – che si sono generati in gran parte per l’esposizione finanziaria (più di 17 milioni di euro) dovuta agli investimenti effettuati per la costruzione del padiglione Medale e la ristrutturazione del padiglione Resegone, con oneri finanziari che pesano nel bilancio annuale 2013 e 2012 rispettivamente per 768 e 528 mila euro. La situazione patrimoniale, è tuttavia ancora sufficientemente tranquillizzante, contando su più di 9 milioni di euro di patrimonio netto. I ricavi dalle prestazioni ammontano a circa 15 milioni e 700mila euro e le spese per il personale a di circa 10 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 3 milioni e 400mila euro per servizi acquisiti da fornitori esterni. Sono cifre che mostrano certamente un problema, ma che non paiono poi così drammatiche da mettere in dubbio il futuro della Rsa”.

Per il PD è “necessario che il Cda apra un confronto pubblico con la città, ed in primo luogo con l’Amministrazione comunale e con le rappresentanze dei lavoratori e degli utenti, per verificare quali siano le ipotesi di lavoro da mettere in campo per garantire e migliorare i servizi erogati: nella determinazione di salvaguardare la natura pubblica del servizio, la professionalità del personale (da tutti riconosciuta), la missione di servizio che contraddistingue e qualifica l’Istituto. In tal senso si sono già attivati alcuni nostri consiglieri comunali che, in sintonia con la disponibilità del sindaco Virginio Brivio espressa nel Consiglio comunale del 15 settembre, affronteranno a breve la questione”.

Secondo i vertici del PD è opportuno ricalibrare la politica tariffaria con “un’attenzione al contenimento delle rette sulla media del territorio provinciale – spiegano – così da garantire sempre e non solo nel periodo estivo, la piena occupazione dei posti letto disponibili accreditati – e ancora – ridefinire i nuovi servizi legati all’ADI (assistenza domiciliare integrata) con un’integrazione maggiore e virtuosa con i servizi territoriali (erogati sul versante socio-assistenziale dagli enti locali, sul versante sanitario dall’Asl); verificare i rapporti con Regione Lombardia per i contributi legati alle prestazione sanitarie garantite dall’Istituto. Oltre a ciò è anche necessaria una verifica precisa ed aggiornata sulla gestione dell’ingente patrimonio immobiliare dell’Istituto, in gran parte frutto delle donazioni ricevute nella sua lunga storia e quindi patrimonio da rivalutare e valorizzare in questa situazione di criticità”.

A fronte di tutto questo, il PD chiede quindi al Cda e alla Direzione dell’istituto di aprire un ampio confronto, “passaggio ineludibile – sottolineano – per progettare con efficacia il futuro di una realtà come quella dell’Iram e risolvere anche i problemi economici contingenti – aggiungendo – L’impegno progettuale nel campo dei servizi di welfare agli anziani e ai non autosufficienti, sostenuto dal Comune di Lecco in un’ottica di programmazione condivisa e comune, potrà e dovrà consolidare una presenza di servizio fondamentale per il bene comune dell’intera città. Da parte nostra – concludono – non mancherà l’attenzione e la più ampia disponibilità al confronto ed alla collaborazione”.

 

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