MONTE MARENZO – “Faccio fatica a parlare di fronte a queste situazioni è il silenzio che parla. Alcune morti, così tragiche, non hanno un senso, ci chiediamo il perché…Le nostre passioni ci costano, a Stefano l’amore per la montagna è stato fatale, ma ciò che conta è quello che rimane in questo mondo: tutto quanto di più bello e positivo abbiamo costruito e donato agli altri” viene ricordato così dal parroco, don Giuseppe Turani, durante l’omelia, Stefano Piazzoni.
Il cinquantottenne è deceduto la scorsa domenica in seguito alla tragica caduta sulla Grigna meridionale, mentre con altri compagni stava attaccando una via d’arrampicata nella zona del Gruppo del Fungo.
Ai funerali, nella Chiesa di Monte Marenzo, paese di residenza dell’uomo, numerosissime erano le persone presenti per porgergli l’ultimo saluto; tanti i compagni di montagna, gli amici del Gefo e del Cai di Calolzio.
“Penso che mi riconosco nella semplice fragilità della vita, un bicchiere di puro cristallo, generoso e luccicante di speranza. Goccia dopo goccia, giorno dopo giorno, nel nostro piccolo tempo. Un cammino ricalcando le tracce dei ricordi. Un coro di mille voci, che ti hanno conosciuto e apprezzato, di chi vuole fermare e confermare per sempre nella memoria un pensiero ricolmo d’affetto. Ciao Stefano”.
Queste le parole d’addio degli amici più cari.
L’uomo, titolare della MMP Olginate, lascia la moglie, Cinzia; Luca, il figlio ventenne e la mamma Rosetta che hanno chiesto di non offrire dei fiori, ma di fare donazioni all’AIRC.
All’uscita del feretro i compagni del Gruppo escursionisti falchi olginatesi gli hanno dedicato “Signore delle cime”, a cui è seguito un lungo momento di silenzio e gli abbracci della folla ai famigliari.