Chiusure uffici postali, Arrigoni: “Inesattezze nei criteri del piano”

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Il senatore Paolo Arrigoni
Il senatore Paolo Arrigoni
Il senatore Paolo Arrigoni

GALBIATE / CALOLZIO – Per contrastare il Piano dei tagli di Poste Spa che prevede la chiusura di due importanti presidi del territorio quali gli uffici di Rossino a Calolziocorte e quello di Sala al Barro di Galbiate, entrambi comuni montani, oltre che quelli di Acquate e San Giovanni di Lecco, nei giorni scorsi il senatore Paolo Arrigoni ha scritto direttamente a Poste Italiane SpA e a Daniele Nava, sottosegretario in Regione Lombardia, per segnalare quella che viene definita “una vistosa inesattezza contenuta nel documento con i criteri assunti per confermare o meno la chiusura degli uffici postali lombardi”.

“La relazione allegata al provvedimento di chiusura indica la distanza dell’ufficio postale più vicino a quello di Rossino in 1.590 mt, anche se, contachilometri alla mano, la distanza che l’utente dovrà percorrere per arrivare all’ufficio del centro di Calolziocorte è ben superiore ed equivalente a 3.300 mt. Invero, – interviene l’ex sindaco di Calolziocorte – si segnala che altro ufficio postale ‘più vicino’ a quello di Rossino, ma comunque ad una distanza rilevante di 2.950 mt, è quello situato nel Comune montano di Erve ad una altitudine ancora maggiore e pari a 600mt, certamente ancor più disagevole da raggiungere”.

“Certo è che se la distanza viene calcolata in linea d’aria, i numeri cambiano ma sembra paradossale che una società che dovrebbe svolgere un servizio pubblico universale si sia basata su un criterio così aleatorio e lontano dalla realtà, soprattutto per un comune di montagna dove è chiaro che le strade da percorrere non sono rettilinee ma curvilinee e molto disagevoli anche per la presenza di tornanti” aggiunge il senatore del Carroccio.

Arrigoni conclude la missiva sottolineando come “la decisione di chiudere l’ufficio in oggetto sia stata assunta non tenendo in considerazione tutti i parametri di legge previsti. Pertanto, sarebbe opportuno rivedere la decisione e procedere ad una tempestiva sospensione del provvedimento”