Ex Brambilla, l’amarezza dei lavoratori. Uilm: “Recuperare le spettanze”

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CALOLZIO – C’è tanta amarezza tra i lavoratori delle ex trafilerie Brambilla: nessun compratore si è fatto avanti per acquistare la fabbrica calolziese e per i dipendenti si è aperta la procedura di mobilità.

“Non avrei mai pensato dopo 23 anni di lavoro, alla Brambilla, di trovarmi senza lavoro. Adesso cosa faccio? Due figli oggi senza lavoro e con 18 mesi di mobilita’, oggi cercano operai giovani e specializzati e sottopagati questa è la dura realtà” (Antonio Bonomi).

“Abbiamo sperato fino all’ultimo che si potesse riaprire il tavolo della trattativa, questo non è successo siamo rimasti con le mani vuote” (Adi Hodza). “Dopo 27 anni di anzianità in azienda e 50 anni di età e tre figli mi trovo disoccupato, a chi devo dire grazie? sono amareggiato perché si è perso tempo in chiacchiere e in annunci di imprenditori pronti a farsi avanti. Dove sono?” (Corrado Milani).

Questi sono alcuni dei commenti che alcuni ex dipendenti delle trafilerie, ricevuti sabato nella sede della Uil di Lecco.

“E’ una vicenda nata male e finita peggio, capisco l’amarezza di questi lavoratori e penso al Governo quando annuncia che siamo nella ripresa – ha sottolineato Enrico Azzaro, segretario della Uilm – Di vicende come queste sul nostro territorio si stanno verificando e quel che peggio che gli ammortizzatori sociali non riescono a dare risposte a chi perde il Lavoro: 18 mesi o 24 al massimo per chi ha 50 anni ed è usurato dalla fabbrica dagli orari dal duro lavoro delle officine è duro senza politiche attive efficaci rientrare nel mercato de lavoro”.

Secondo il sindacalista della Uil “adesso bisogna ripartire e cominciando nell’ espletare le pratiche per il recupero delle spettanze attraverso il nostro ufficio vertenza il quale ha acconsentito di determinare una condizione definita per l’espletamento della pratica per l’insinuazione al passivo e recupero dei crediti del 2014 e 2015 e chiaramente tutte le spettanze a partire dal TFR. Tutto questo, senza alcuna sorpresa per gli iscritti in quanto se ne fa carico la Uilm”.

“Ci metteremo in contatto con gli Enti preposti per attivare politiche attive al fine di mettere in moto la macchina della ricerca di una occupazione”.

La Uilm è impegnata anche sul caso della Riva Acciaio, anch’essa verso la chiusura: “Il 29 settembre prossimo abbiamo l’incontro in Arifil per la Rivacciai che ha deciso di chiudere l’azienda ad Annone. Gli spazi di un accordo ci sono, prendere o lasciare, come Uilm mai abbiamo lasciato indietro i lavoratori facendo prevalere le logiche politiche”.