VARENNA – Il 3 maggio 2012 il Tribunale di Lecco l’aveva condannato a 1.000 euro di multa, al risarcimento del danno morale (di pari importo) a favore della parte civile e al pagamento delle spese processuali per non aver fornito al consigliere comunale di minoranza Antonio Bonati, che l’aveva chiesta una prima volta nel maggio del 2008 e poi il mese successivo, copia dell’elenco dei richiedenti dei box e dei posti auto (riservati ai residenti) presso il parcheggio multipiano allora in fase di realizzazione in viale Polvani a Varenna.
A chiedere al sindaco, Carlo Molteni, quello stesso elenco era stato – fin da marzo 2008 – anche il consigliere Nives Balbi. A quella richiesta il primo cittadino aveva risposto affermando di non poter rilasciare l’elenco in questione perché da lui stesso secretato.
Successivamente Molteni aveva recapitato a tutte le famiglie di Varenna una lettera in cui si leggeva che “il parcheggio multipiano ospiterà 520 posti auto così suddivisi: 247 (a rotazione) a pagamento, di cui 50 riservati ai residenti con canone agevolato, 263 box in vendita e 10 posti assegnati al Comune”.
Il sindaco aggiungeva altresì che “le modalità di assegnazione dei 50 posti per i residenti a canone agevolato saranno definite in sede di consiglio comunale”.
Il consigliere Bonati aveva successivamente inoltrato una nuova richiesta di poter accedere all’atto in questione, sostenendo che non vi erano norme regolamentari o contrattuali né ragioni giuridiche per secretare quel documento.
Nella vicenda era intervenuto anche il prefetto, che con un proprio parere aveva qualificato la richiesta del consigliere Bonati “come diritto riconosciuto ai sensi dell’articolo 43 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.
Seguirono altre richieste, sempre inevase, da parte dello stesso consigliere comunale e in sede di giudizio il Tribunale di Lecco aveva stabilito che il sindaco “avrebbe dovuto rendere note le gravi motivazioni che sorreggevano il persistere della negazione all’accesso alla lista”.
Alla sentenza di primo grado era seguita la decisione di Carlo Molteni di presentare appello. In quella sede la difesa del primo cittadino aveva sostenuto che l’importanza attribuita dallo stesso Molteni al documento richiesto dalla minoranza era unicamente di ordine pubblico in conseguenza del timore che la divulgazione dell’elenco dei richiedenti dei box e dei posti auto per i residenti avrebbe potuto arrecare danno alla comunità.
Secondo il sindaco, inoltre, le richieste dei consiglieri di minoranza avrebbero avuto il solo scopo di creare disordine all’interno della comunità varennese.
A fine marzo di quest’anno la Corte d’Appello di Milano (seconda sezione penale) aveva confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Lecco e nella giornata odierna, dopo che sono state rese note le motivazioni della sentenza e che il rifiuto da parte del sindaco a consegnare l’elenco richiesto dagli esponenti di minoranza è stato ritenuto un comportamento contrario alla legge, i consiglieri di opposizione di “Vivere Varenna” Pinuccio Dajelli, Nives Balbi e Mauro Manzoni hanno diffuso un comunicato in cui si limitano peraltro ad affermare che “sulla vicenda giudiziaria in atto il prossimo 15 dicembre la Corte di Cassazione si pronuncerà in via definitiva, a seguito del ricorso contro la sentenza d’appello presentato dal sindaco Molteni”.