LECCO – Tanti interventi, quasi duecento persone a gremire la Casa sul Pozzo e un unico coro unanime: la scuola Torri Tarelli del quartiere di Chiuso deve continuare a esistere.
I residenti del rione lecchese si sono mobilitati – con passaparola e volantinaggio – e ritrovati faccia a faccia per confrontarsi sulla situazione dello scuole elementari. La serata, abilmente condotta da Luigi Maniglia – attore lecchese e padre di un bambino che frequenta la classe prima – ha dato voce agli abitati della zona, assolutamente contrari a quello che viene dai più visto come l’ennesimo sgarbo fatto al quartiere periferico.
Dopo il saluto di Padre Angelo Cupini, la signora Michela – madre di uno studente – ha tracciato con precisione l’ultimo mese da incubo per i genitori che hanno dei figli alla Torri Tarelli, partendo dalla famosa riunione in cui l’Assessore Rizzolino ha ventilato l’ipotesi di chiusura della struttura e proseguendo con le potenziali destinazioni dell’edificio, coi bambini del quartiere dirottati verso la scuola elementare di Maggianico.
Durante la serata ha preso la parola anche Natale Passoni, raccontando a tutti i presenti cosa successe un ventennio fa, quando la scuola rionale fu ancora una volta messa in pericolo dalla “razionalizzazione” del sistema scolastico. Vent’anni fa, come ora, tutto il quartiere si raccolse e iniziò la propria lotta per difendere un istituto che da oltre cinquantanni ha formato i bambini della zona con competenza e passione. Un istituto – come ha ricordato la maestra Stefania nel suo intervento – che da anni propone progetti innovativi, che ha creato un coro premiato al concorso nazionale di Busca, che è attento alle nuove tecnologie e dispone di progetti con LIM e tablet. Una scuola sana, con classi che hanno una media di 15/20 studenti, numeri molto migliori rispetto ad altre scuole di quartieri periferici.
Quello che ha lasciato sconcertati i numerosi cittadini presenti è l’assenza di una qualsiasi attenzione per una scuola che funziona, amata dai residenti del quartiere, vero centro di aggregazione per i quasi duemila abitanti del rione.
Tra le tante voci che si sono sentite durante la serata – genitori, vecchi insegnanti o semplici cittadini della zona – si è udita anche quella del consigliere comunale Gianluca Corti, che ha riportato il pensiero del sindaco Virginio Brivio, dicendo che al momento “non c’è nessuna intenzione di chiudere la scuola” e pertanto “nessun’altra destinazione è stata prevista per l’edificio”. Al momento è in atto un’analisi per ottimizzare il sistema scolastico cittadino, ma nessuna decisione è stata presa.
Il prossimo passo dei residenti di Chiuso sarà quello di formare un comitato di quartiere, sulla spinta di quello che salvò la scuola vent’anni fa. La differenza però è che ai tempi la Torri Tarelli non funzionava – solo 43 iscritti su cinque classi – mentre attualmente è una risorsa non solo indispensabile, ma anche efficiente e molto stimata a livello cittadino.
Alcune delle promotrici di questa serata andranno poi a incontrare personalmente l’Assessore Ruzzolino martedì 8 marzo, cercando di far valere le ragioni di chi vuole che questa scuola rimanga un importante punto di aggregazione per gli abitanti del quartiere.