RUBRICA – Cari amici appassionati e degustatori del vino buono, passati i “fumi” alcoolici del 50° Vinitaly , aggiungo un altro tassello alla mia rubrica parlandovi dei particolarissimi vini bianchi della Valle Isarco o Eisacktal.
Di fatto siamo in Alto Adige ma il territorio, il clima ed i vitigni, si differenziano in modo netto e sostanziale dalla produzione classica regionale proveniente per lo più dalla mitica “Strada del vino” che, partendo da Magrè – Egna, tocca i territori di Cortaccia, Termeno, Caldaro, Appiano , Cornaiano ed altri ancora.
La Valle Isarco, tanto per intenderci, è quella percorsa dall’Autostrada del Brennero che collega Bolzano a Vipiteno passando per Velturno, Bressanone, Varna e Chiusa. Ed è proprio in questi incantevoli località a nord di Bolzano che si producono in esclusiva vini bianchi come il Sylvaner, il Kerner o il Gruner Veltliner.
Poi si aggiungono i classici Gewurztraminer, Muller Thurgau, Riesling e Sauvignon, ma con delle sfumature palesemente differenti da altri territori della regione e no.
In generale si può affermare che sia una delle zone letteralmente esplose negli ultimi anni; in passato l’unica azienda emergente era l’Abbazia di Novacella, sia per l’ottima qualità dei vini che per la facile accessibilità al luogo, successivamente si sono aggiunte diverse piccole aziende a conduzione familiare ed anche la Cantina Produttori Valle Isarco, ennesimo esempio “virtuoso” tipicamente altoatesino di gestione e coordinamento del lavoro dei soci conferitori per ottenere grande qualità.
Va anche detto che, essendo una zona molto a nord dove si coltivano vitigni di origine mitteleuropea, i recenti mutamenti climatici con temperature più elevate hanno favorito una migliore maturazione delle uve ed una qualità
dei vini più costante.
Ma vediamoli in dettaglio, questi vini che si contraddistinguono per finezza, freschezza ed eleganza ma anche per struttura, soprattutto se li confrontiamo con quelli austriaci o tedeschi ottenuti dalle stesse uve.
Il Sylvaner è un uva a bacca bianca originaria dell’Europa centrale (quasi certamente della Stiria in Austria) è diffuso soprattutto in alcune regioni della Germania e in Alsazia, ha discreta adattabilità ai climi freddi grazie anche una maturazione piuttosto precoce.
Quelli della Valle Isarco sono generalmente di color giallo paglierino – verdognolo, sono freschi d’acidità, delicatamente fruttati e floreali, sempre piacevoli da bere anche quando hanno buona struttura. A memoria l’ultimo Sylvaner davvero buono che ho bevuto è stato il “Lahner” di Taschlerhof.
Il Gruner Veltliner è stato “importato” dalla vicina Austria, dove è addirittura l’uva più coltivata in assoluto, da origine a vini più snelli di corpo, un pochino più erbacei e speziati e con buona prospettiva di migliorare nel tempo.
Recentemente degustati con piacere il Gruner Veltliner “Prepositus” Abbazia Novacella ed un fantastico “Aristos” Produttori Valle Isarco addirittura del 2007.
Il Kerner è un uva concepita in Germania negli anni ’30 mediante incrocio botanico fra un’uva bianca, il Riesling Renano, ed un’uva rossa, il Trollinger (da noi Uva Schiava) .
Vitigno estremamente nobile, resistente alle malattie ed ai climi freddi , lo si vendemmia piuttosto tardivamente ma quando lo si raccoglie a maturazione ottimale la grande qualità dei vini è garantita. Vini che ti danno soddisfazione in tutte le componenti: ottima struttura ed eleganza, notevole sapidità, profumi e aromi non stucchevoli ma di ottima persistenza.
Al Vinitaly ho assaggiato un vero fuoriclasse, il Kerner “Sabiona” prodotto in quantità molto limitata (900 bott.) proprio all’interno dell’Abbazia di Sabiona.
Altrettanto raro e buono il Kerner passito “Nectaris”, un nettare di nome e di fatto, da abbinare ad un Gorgonzola di capra piuttosto che ai dolci: fantastico!
Come già accennato, la produzione della Valle Isarco si completa con gli altri vitigni tipici della regione. I Riesling in generale non mi fanno impazzire, in tutta sincerità ho assaggiato di meglio in Val Venosta, mentre i Gewurztraminer e i Sauvignon hanno le finissime sfumature floreali e la pulizia presenti solo nei “vini di montagna”.
Dalle montagne della Val Pusteria, collaterale alla Valle Isarco, viene quell’ottimo Speck che solitamente acquisto dall’amico Christian della Salumeria Filet di Lecco in rione Catello, anch’esso ben stagionato e delicatamente affumicato, mi piace davvero tanto abbinato al Gewurztraminer “Aristos” Cantina Produttori Valle Isarco.
Spero di avervi fatto venir l’acquolina in bocca per cui… assaggiare per credere!
Roberto Beccaria
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