MILANO – Stop alle graduatorie infinite e inique e avvisi pubblici per l’assegnazione rapida degli alloggi; possibilità per i Comuni ad alta tensione abitativa di adottare provvedimenti d’urgenza per la consegna degli alloggi. E poi, istituzione di un sistema di accreditamento, per cui i servizi abitativi potranno essere forniti anche da operatori privati accreditati; previsione di un contributo regionale di solidarietà e istituzione di Agenzie per l’Abitare.
Queste, in sintesi, alcune delle novità più significative introdotte dal progetto di legge sui servizi abitativi, approvato ieri a maggioranza in Commissione Territorio, dopo numerose audizioni che hanno coinvolto complessivamente una quarantina di soggetti.
“Tra le altre novità del provvedimento – che si configura come uno dei più importanti e qualificanti per questa legislatura, di portata storica considerata la materia che va a regolamentare – anche la frequenza degli avvisi pubblici (almeno due l’anno) e l’istituto dell’accreditamento, grazie al quale anche altri soggetti potranno erogare servizi abitativi (anche i privati pertanto potranno entrare nella gestione) – spiega il consigliere lecchese Mauro Piazza, vicepresidente della Commissione Territorio e componente del tavolo tecnico che ha messo a punto il dispositivo – Sono previsti percorsi di presa in carico dei soggetti più deboli attraverso i servizi sociali, con l’obiettivo di seguire da vicino l’evoluzione e le condizioni della persona interessata”.
I contratti di locazione saranno temporanei, rinnovabili. I controlli sul reddito e sui requisiti di permanenza saranno annuali. Viene introdotta anche la possibilità della risoluzione unilaterale del contratto di locazione da parte del gestore per le false dichiarazioni sui requisiti e le condizioni reddituali degli assegnatari e per la cosiddetta morosità colpevole.
Con questo provvedimento viene introdotto in Lombardia il concetto che le politiche abitative sono politiche sociali e non politiche edilizie, senza nessun aumento del canone. La persona e la famiglia vengono sostenute attraverso un contributo regionale per nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta e per quei nuclei in condizione di temporanea difficoltà economica per la perdita di lavoro o altra causa. Inoltre il provvedimento introduce il mix abitativo, un nuovo sistema di assegnazione che attua l’integrazione sociale e che vedrà gli alloggi abitati da anziani, famiglie di nuova formazione, famiglie monoparentali, disabili e appartenenti alle forze di Polizia. Stop dunque ai ghetti e introduce il principio e valore della qualità dell’abitare sociale.
Il provvedimento è passato con i voti favorevoli della maggioranza, il voto contrario di PD e Patto Civico e l’astensione del Movimento 5 Stelle. Il progetto di legge andrà in Aula per il voto finale il prossimo 28 giugno. “Questo provvedimento si aggiunge a quello che ha riformato le Aler e consente a Regione Lombardia di completare il panorama normativo per migliorare il settore e soprattutto per cercare di risolvere il problema della disponibilità di alloggi – conclude Piazza – Oggi sono ancora 56.000 i lombardi in graduatoria in attesa di un alloggio pubblico e il numero di richieste è destinato ad aumentare sensibilmente nei prossimi mesi”.