MALGRATE – Una platea gremita ha fatto da contorno all’assemblea pubblica organizzata, martedì sera sul lungolago di Malgrate, dall’amministrazione comunale su richiesta dei consiglieri di minoranza del gruppo “Obiettivo persona” di Malgrate, per discutere con la cittadinanza l’uso e la funzione del lungo lago cittadino.
Un lungolago che sin dalla sua inaugurazione, avvenuta il 25 maggio 2013, ha evidenziato problematicità legate soprattutto al grande flusso di “bagnanti indisciplinati che sporcano l’ambiente, gettando l’immondizia in giro e non negli appositi cestini, ragazzini che si tuffano senza sicurezza e gente che, non curante del pudore, gira mezza nuda per il centro di Malgrate” come sottolineato da alcuni dei cittadini intervenuti durante l’assemblea.
“Il lungolago di Malgrate – ha esordito il consigliere di minoranza del gruppo “Obiettivo persona” Francantonio Corti – è stato progettato non come luogo di balneazione, ma bensì come salotto di Lecco pensato per restituire ai cittadini un’area dove fosse possibile recuperare il contratto con il lago, osservandolo e assaporandolo secondo i ritmi caratteristici. Tant’è che per i bagni di sole, così come da progetto, è stata realizzata un’apposita spiaggetta in sabbia ben delimitata e definita. Oggi, il lungolago, nel periodo estivo, si trasforma interamente in una spiaggia, dove l’anarchia regna sovrana e dove pullulano comportamenti fuori norma, mai multati dalla polizia locale, nonostante sia stata più volte contattata. Sin dall’inaugurazione il nostro gruppo di minoranza ha segnalato le problematiche legate a questo luogo, dalle soluzioni per garantire il pubblico decoro, fino alla qualità delle acque, chiedendo al sindaco di avviare il percorso per ottenere dati sulla balenabilità, percorso che però è stato avviato solo l’anno scorso e i cui dati saranno pronti solo nel 2018. Di fronte a queste problematiche, abbiamo deciso di convocare questa assemblea pubblica per cercare di capire, anche grazie a voi, come affrontare la situazione”.
I cittadini, intervenuti durante l’assemblea, hanno espresso parere concorde sul fatto che “In questo modo non si può più andare avanti, il pudore, da parte dei ‘bagnanti’, è completamente inesistente, persone giovani e meno giovani passeggiano mezze nude, non solo in spiaggia, ma anche per il centro di Malgrate; il nostro lungolago è un luogo bellissimo, dove tutti noi residenti abbiamo il diritto di passeggiare e correre in totale sicurezza e libertà“. Anarchia e mancanza di disciplina che derivano si da un comportamento non responsabile da parte della gente, ma anche da “una gestione del lungolago che è sfuggita di mano” come sottolineato dal consigliere di minoranza Michele Peccati.
Queste problematiche sono ben note all’amministrazione comunale, che ha tenuto a sottolineare che “il lungolago malgratese è una passeggiata e non si è mai pensato di trasformarlo in un lido – ha sottolineato il sindaco di Malgrate Flavio Polano – per quanto riguarda la problematica dell’anarchia invece, il nostro comune non dispone di un numero sufficiente di vigili urbani per poterne ‘bloccare’ due sul lungolago a tenere sotto controllo i ‘bagnanti’, per far fronte a questa situazione stiamo pensando di assumere alcuni steward per controllare il lungolago, senza potere di contravvenzione, ma speriamo che possano servire da deterrente. Ma la problematica che più mi sta a cuore è la sicurezza: la pericolosità delle nostre acque è nota a tutti, come dimostrata, purtroppo, dai recenti fatti di cronaca, questa pericolosità mi sta facendo valutare l’ipotesi del divieto di balneazione“.
“Non mi interessa fare cassa, ma voglio far capire a tutti che il nostro lungolago è fruibile da tutti, a patto che si rispettino le regole della convivenza civile” -ha concluso il primo cittadino malgratese .