LECCO – “Il periodo più brutto è stato superato, quello più critico, sto ancora affrontando una riabilitazione, al momento non ho tempistiche di rientro in servizio. Sarà lunga, mi è stato detto fin dall’inizio. Fortunatamente sono qui e lo posso raccontare”.
A parlare è l’agente Sebastiano Pettinato, 32 anni di Lecco, travolto dall’auto di un giovane deliquente che stava per arrestare a Mariano Comense, durante un’operazione contro lo spaccio di droga. Un incidente che gli è quasi costato la vita quello accaduto nell’ottobre dello scorso anno ma oggi il giovane poliziotto, in forze alla Squadra Volante, si è ripreso da quel drammatico fatto e lunedì ha raggiunto i colleghi alle celebrazioni per il 165° della fondazione della Polizia di Stato
“Di quel giorno ricordo l’inizio, quando ho preso servizio, non il momento dell’impatto, la mia mente lo ha rimosso ma è una reazione normale mi hanno assicurato – racconta Pettinato – Al risveglio in ospedale c’erano mia moglie e mia madre accanto, ho chiesto loro che ci facevo in ospedale e se fossi grave, mi hanno poi detto che avevo dormito per due settimane, è stato qualcosa di difficile da assimilare. Il mio corpo ha reagito bene dal primo momento, sono stato fortunato”.
Non è stato lo stesso per l’agente Francesco Pischedda che è morto durante un inseguimento a Colico solo poche settimane dopo l’incidente accaduto a Pettinato.
“Chunque di noi rischia ogni giorno, dipende con chi hai a che fare in quel momento, io con un ragazzo di 19 anni che ha reagito per paura, scappando senza pensare alle conseguenze per la vita degli altri e mettendo a repentaglio anche la propria. Era destino che doveva andare così”.
Superato l’accaduto, Pettinato ora spera di poter tornare al più presto in Questura: “Se mi date una divisa rientro anche adesso. Mi auguro di poter rientrare e di poter svolgere le stesse mansioni”.