Le note di “Sign of the time” per dire addio alla giovane Carla

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CREMENO – L’addio sulle note di “Sign of the time” di Harry Styles, così è stata salutata oggi pomeriggio a Cremeno, nella chiesa della Sacra Famiglia ai Noccoli, Carla D’Amico.

E’ morta a soli 37 anni, a causa di una malattia che non le ha lasciato scampo. Mamma del piccolo Martino, abitava a Maggio di Cremeno, in Valsassina, con il marito Mattia. Per quasi dieci anni è stata segretaria della XIX Delegazione Lariana del Soccorso Alpino e anche oggi i volontari, arrivati numerosi, hanno indossato la divisa rossa per l’ultimo saluto.

Al parroco don Lucio Galbiati, che ha celebrato il rito funebre, il difficile compito di trovare le parole per spiegare una morte tanto difficile da capire: “Adesso è il momento del pianto, di fronte a queste cose siamo spiazzati, non c’è logica, non ci sono parole. Una giovane donna che mette al mondo un figlio e poi scopre subito che la sua vita è segnata: non ha senso, umanamente non ha senso. Possiamo solo piangere assieme di fronte a questa realtà crudele e ineludibile, dobbiamo portare assieme questo peso, questo dolore, ma più di questo umanamente non possiamo fare. Però questo momento è anche il momento della fede, non come ultima spiaggia ma come momento fondante del senso della nostra vita. C’è qualche cosa che mi può aiutare a vivere e superare questa incomprensione del mondo e della vita? Allora capiamo che la fede è scoprirci uniti a Gesù tutti i giorni. La fede è una incredibile storia d’amore con il Signore della vita che nemmeno la morte può distruggere”.

“Certo, Carla, che il Signore non ti ha riparato dal dolore – ha detto don Lucio – ma ti ha donato la grazia e la forza di sopportarlo. Il cuore di Dio è la nostra casa, noi siamo dentro il cuore di Dio, un po’ come il grembo di Carla che teneva dentro di sè il piccolo Martino. La nostra vita nasce alla terra ma fiorisce nell’eternità, per tutti. Questo amore ci rende certi che la nostra vita, anche di fronte all’assurdo dal punto di vista umano, è importante e preziosa al cuore di Dio che non ci lascia mai”.

Poi don Lucio ha letto un pensiero caro a Carla: “Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle del Signore. Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, proprio nei giorni più difficili della mia vita. Allora ho detto: ‘Signore io ho scelto di vivere con te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me. Perché mi hai lasciato sola proprio nei momenti più difficili?’ E lui mi ha risposto: ‘Figlia, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai: i giorni nei quali c’è soltanto un’orma sulla sabbia sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio’ “.

“L’altra sera quando vi ho visto nella stanza, insieme, attorno a Carla, nel silenzio e nella commozione, in un abbraccio affettuoso come a custodire e a proteggere il suo respiro che diventava sempre più affannoso, la sua vita che se ne andava, mi sembrava proprio di vedere le mani e le braccia di Dio che l’avvolgevano con il suo amore. Anche questa è la fede”.