L’afa stressa anche le mucche, in calo la produzione di latte (-15%)

Tempo di lettura: 2 minuti

 

COMO-LECCO – Temperature che, in stalla, si avvicinano ai 40 gradi e stressano le mucche. Il risultato? Produzione di latte in calo anche del 15% e allevatori costretti a un superlavoro per cercare di dare sollievo agli animali, installando umidificatori e ventilatori nelle strutture e riprogrammando gli orari di alimentazione in modo da concentrarli nelle ore più fresche, a beneficio dei capi.

“Anche nelle stalle del Comasco e del Lecchese il caldo si è fatto sentire e, già in questi giorni, il calo di produzione del latte ha superato il 15%. Per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte” dice Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco ed egli stesso allevatore. “Anche i notevoli sbalzi termici influiscono negativamente, causando anche potenziali rischi di patologie respiratorie. La tecnologia presente oggi in stalla consente di creare condizioni di benessere utili mitigare i rischi da stress da caldo, che sarebbero ancora più marcati se gli animali fossero allo stato brado”.

Dunque il grande di questi giorni, che si è fatto sentire anche nelle fattorie e nelle stalle lariane, dove le mucche stanno producendo il 15 per cento in meno di latte rispetto ai periodi normali, mentre aumenta il pericolo di aborti e il rischio complicanze per i vitellini appena nati.

Nella pianura comasca, le temperature “esterne” di questi giorni sono abbondantemente sopra i 30 gradi, e nel fine settimana è previsto un ulteriore incremento che vedrà le massime portarsi oltre i 34 e le minime oltre i 24:  ciò contro una media storica stagionale che, in agosto, si attesta tra i 26 di massima e i 16 di minima, secondo le elaborazioni della Coldiretti interprovinciale. Nella Bassa lecchese, nel fine settimana la forbice sarà addirittura tra i 25 e 35 (media storica di agosto, tra i 17 e i 27).

Nelle stalle sono quindi scattate le contromisure per combattere lo stress da afa: i ventilatori sono accesi, l’acqua fresca viene nebulizzata grazie ad apposite doccine e i pasti sono serviti nelle ore più fresche per invogliare gli animali a sfamarsi e scongiurare il pericolo disidratazione.

A patire il caldo sono anche gli altri animali: i maiali, ad esempio, che mangiano meno nonostante ventilatori, doccette e impianti di raffreddamento misti con acqua e aria, mentre si segnalano difficoltà anche nei pollai dove – evidenzia la Coldiretti lariana – si sta registrando un calo di circa il 5 per cento nella deposizione delle uova.