MANDELLO – Odori nauseanti, al punto da non poter tenere aperte le finestre di casa, e rumori anche la notte che impediscono il sonno: erano in tanti giovedì sera nella sala civica di Molina, oltre una sessantina di persone per denunciare lo stesso problema, la difficile convivenza con una storica realtà industriale di Mandello.
Sono gli odori dei fumi che si sprigionerebbero dalle due sedi dell’azienda, poste in viale Costituzione e nella zona della Carletta, che, sottolineano gli stessi cittadini, starebbero creando dei forti disagi tra i residenti delle case vicine e non solo.
“E’ una situazione allucinante – ci racconta Letizia Scabbia, residente in via per Maggiana – che continua da anni ma che è peggiorata negli ultimi tempi. In passato accadeva solo in alcuni momenti del giorno, ora invece non ci sono più orari”.
“E’ un odore acido e se entra in casa non lo levi più. Ma non è solo questo – spiega un’altra residente, Graziella Acerboni – è talmente acre da provocare bruciori di gola” e non l’unica abitante della zona a riferire del malessere alla vie respiratorie: “Di notte non riesco più a respirare” ha commentato un altro cittadino ed è proprio questo a creare un’evidente preoccupazione nella comunità.
“L’aria è irrespirabile – ribadisce Chiara, anch’essa residente in via per Maggiana – stendi i panni al mattino e li ritiri che puzzano. Non faccio gattonare la mia bambina di un anno sul balcone perché quando pulisci è nero. Sono preoccupata per me e la mia famiglia. Amo Mandello ma oggi meno di prima”.
Anche Giovanni Sicola, abitante in via alla Maiola, ha notato della strana polvere accumulata sul bidone della spazzatura lasciato sul balcone: “La farò analizzare per vedere di cosa si tratta. Quando soffia la Breva gli odori sono tremendi, prendono profondamente alla gola, agli occhi”.
“Vogliamo sapere se quei fumi sono pericolosi per la nostra salute. Non è una battaglia contro l’azienda ma non possiamo tollerare che l’azienda non si faccia carico dei disagi che sta creando ai cittadini” spiega Aldo Gallo, promotore della costituzione di un comitato per portare le istanze dei residenti alle istituzioni.
La sua appartenenza ai Cinque Stelle è valsa al comitato la ‘bollatura’ di iniziativa politica, come l’ha definita il sindaco Riccardo Fasoli attraverso la stampa. “Parole che mi hanno fortemente deluso – ha commentato Gallo – la politica qui non c’entra nulla, ci sono dei cittadini che vivono dei disagi e nessuno li sta ascoltando. Io abito di fronte all’azienda e la notte non riesco a dormire per i rumori delle frese. Devo ricorrere a farmaci per potermi sopire”.
E per togliere ogni possibile imbarazzo, il rappresentante ‘pentastellato’ ha deciso di fare un passo indietro e lasciare che i residenti scegliessero quattro persone per rappresentare il nascente comitato: si tratta di Eugenia Poletti, Alessio Galbusera, Francesco Setti e Giuseppe Iovino.
Anche Francesco Silverij, politico di lungo corso a Mandello, per gli stessi motivi di Gallo, pur invitato a gran voce da molti, ha preferito non assumere un ruolo di rappresentanza nel comitato, ma come gli altri, anche l’ex consigliere comunale soffre gli stessi problemi.
“Personalmente mi sono recato più volte in Comune per denunciare la situazione. C’è in ballo la salute dei mandellesi, da anni – ha spiegato Silverij – ben venga la partecipazione di questa sera e che nasca il comitato. Non è giusto che un cittadino non possa vivere la propria casa, senza poter lasciare aperte le finestre d’estate, senza poter utilizzare il proprio terrazzo. Dobbiamo obbligare Arpa ad installare una centralina che monitori la zona per un mese, come accade per le strade in situazioni di alto inquinamento; so che il sindaco ha già fatto richiesta ma senza ottenere una risposta positiva. Se non saremo ascoltati, allora faremo un esposto alla Procura della Repubblica”.