Passate le feste, niente di meglio che correre per bruciare le calorie in eccesso. La scelta della scarpa giusta puo’ rappresentare l’ostacolo maggiore tra la vostra attuale forma e l’imminente prova costume.
A partire dall’inizio degli anni ‘90 il design delle scarpe da corsa ha subito dei drastici cambiamenti fino a trasformarle in capolavori tecnici ed ingegneristici.
Materiali avveniristici per controllare la pronazione, sistemi di supporto per l’arco plantare e per indirizzare al meglio il piede come se fosse un freccia rossa, talloni ammortizzati per ridurre le forza di impatto con il terreno.
Nei negozi “specializzati” l’acquisto e’ preceduto da una serie di verifiche preliminari per controllare l’appoggio, scoprire il vostro peso, identificare con test su tapis roulant il vostro tipo di corsa.
Sarebbe tutto perfetto. Non fosse per il fatto che il design rivoluzionario delle scarpe, cosi’ come i sistemi venduti con l’intento di ridurre gli infortuni, si basano solo su presupposti teorici privi di riscontro scientifico e smentiti dagli studi in materia.
- I sistemi di ammortizzazione nella scarpa non fanno altro che peggiorare lo stile di corsa, aumentare le forze di impatto che si trasmettono alle articolazioni e quindi la probabilita’ di farsi male.
- Imprigionando il piede in sofisticati sistemi di controllo non otteniamo altro risultato che impoverire la muscolature e la capacita’ di sentire il terreno: ne perdiamo in efficacia di corsa e in performance e ne guadagniamo in probabilita’ di infortunarci.
- Se l’ammortizzazione non ci aiuta, non ha nessun senso cambiare la scarpa ogni 700km perche’ la scarpa si “e’ scaricata”.
Leggende metropolitane ben radicate non solo tra runners e venditori (preparatissimi e con le migliori intenzioni) ma anche tra “esperti” del settore: tutti ben istruiti dalle case produttrici.
Ogni anno nel mondo si vendono piu’ di 20miliardi di scarpe e la fetta di quelle da corsa continua a crescere…
L’evoluzione delle calzature da running si e’ basata sulle regole del marketing senza prendere in minima considerazione le evidenze scientifiche.
Questo non significa che tutti debbano correre a piedi nudi o con le scarpe di cinquant’anni fa.
Il suggerimento e’ di essere molto critici con quello che vi propone la pubblicita’ per mantere il piede in salute ed evitare di farvi male correndo.
Buona corsa!
Dr. Renzo Alessandro Raimondi
Fisioterapista, Osteopata, Master in Riabilitazione Dei Disordini Muscoloscheletrici
Riceve a: LECCO, presso poliambulatorio Pentavis via Carlo Cattaneo 69, 0341 287555
MANDELLO DEL LARIO, presso gli studi medici Via Dante Alighieri 35, 0341 703147
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