Il luminare delle cure palliative, originario di Olgiate, è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Parma
Da luglio 2018 aveva un contratto di un anno come libero professionista per l’Asst di Vimercate
OLGIATE MOLGORA – Si torna a parlare di Guido Fanelli, il luminare della terapia del dolore, indagato nell’ambito della maxi inchiesta Pasimafi (dal nome dello yatch di famiglia). Un’operazione complessa e articolata, condotta dalla Procura di Parma, che aveva scoperchiato il vaso di pandora su un presunto giro di corruzione di cui proprio Fanelli sarebbe stato il perno.
A contratto all’Asst di Vimercate
L’uomo, 64 anni, originario di Olgiate Molgora, ha rassegnato nei giorni scorsi le dimissioni dall’Asst di Vimercate. Da luglio del 2018, il professionista brianzolo aveva infatti in essere un contratto, di un anno, come libero professionista per le prestazioni nell’ambito delle cure palliative dell’ospedale di Vimercate. Residente a Correzzana, dirigente medico e professore universitario a Parma (sospeso dopo l’indagine), Fanelli era stato arrestato nel maggio 2017 a Parma in una maxi inchiesta del Nas. Insieme a lui erano finiti nei guai altre 18 persone destinatarie delle ordinanze delle misure cautelari. Ben più ampio il numero degli indagati, ulteriormente aumentati nel corso delle indagini preliminari.
Accusato di favorire delle ditte farmaceutiche in cambio di soldi
Secondo gli inquirenti, Fanelli avrebbe favorito una serie di grandi case del farmaco attraverso l’attività di sperimentazione, in cambio di denaro e beni immobili. Il tutto svolgendo complesse operazioni commerciali di occultamento attraverso la creazione di società di comodo utilizzate per acquistare macchine di lusso, yatch e appartamenti. Le indagini preliminari si sono concluse a dicembre 2018. Fanelli è stato rinviato a giudizio insieme alla maggioranza degli indagati. Un’informazione di cui l’Asst Vimercate è venuta a conoscenza solo l’altro ieri, come si legge nella nota diramata alla stampa. “L’Asst comunica che proprio il 22 gennaio le è stato notificato da parte della Procura del Tribunale di Parma un provvedimento di rinvio a giudizio che interessa il professionista appena dimessosi per vicende che non coinvolgono gli ospedali dell’Asst”.
Nato e cresciuto a Olgiate Molgora
L’arresto di Fanelli aveva destato molto scalpore anche nel Meratese. L’uomo non aveva mai tagliato le forti radici con la sua terra. Nato a Olgiate nel 1955, è figlio dello storico segretario comunale di Rovagnate e della professoressa di matematica e poi preside delle scuole medie Clara Sartori. Per anni aveva abitato a Olgiate in via Panoramica con la prima moglie. Aveva militato dell’Ars Rovagnate negli anni d’oro di Antonello Riva e poi si era dato da fare come allenatore.
Conosciuto come il Briatore della terapia del dolore
Istrionico e capace di fare squadra, era stato ribattezzato il Briatore della terapia del dolore per la sua passione per la bella vita e il lusso. Prestigioso il suo curriculum. Laurea in medicina con specializzazione in anestesia, incarichi al San Raffaele e poi dal 2002 direttore della struttura complessa di Anestesia, rianimazione e terapia antalgica a Parma. Un ruolo importante a cui ha affiancato l’impegno in università, sempre a Parma, dove dal 2004 è professore ordinario di Anestesiologia e rianimazione della facoltà di Medicina e chirurgia.
Un curriculum prestigioso
Collaboratore del Ministero della Salute, Guido Fanelli è considerato il padre delle cure palliative e, dal 2008, è il relatore del piano oncologico nazionale.