Gli ultimi dati della cassa integrazione nel rapporto della Uil del Lario
Diminuiscono le richieste di CIG ma non in tutti i settori
LECCO – Il 12° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco, relativo all’anno 2018, conferma la diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese dei due territori rispetto all’anno 2017.
Nel lecchese le ore di cassa integrazione complessive autorizzate scendono del 7,3%, nel comasco del 28,4 %.
La situazione, ricordano dal sindacato, è determinata dal calo delle ore di cassa integrazione in deroga (non più richiedibile) ma diminuiscono anche le ore di cassa integrazione ordinaria (Como -11,5 %; Lecco – 25,5 %).
Aumenta la richiesta di ore di cassa integrazione ordinaria nel settore tessile in Provincia di Lecco (+51,3%), mentre a Como diminuisce anche se di poco nell’anno 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ( -1,1 %)
Invece, le ore di cassa integrazione ordinaria nelle aziende della meccanica e metallurgia diminuiscono in Provincia di Lecco (-36,8%) ed aumentano in quelle di Como nel 2018 rispetto al 2018 (+ 5,4 %).
Diversa la situazione per le ore di cassa integrazione straordinaria che diminuiscono in Provincia di Como (-35,2%) mentre in quella di Lecco aumentano (+ 35,5 %) con un incremento nel solo settore della metalmeccanica superiore al 45%.
Complessivamente la cassa integrazione aumenta nel lecchese nel settore dell’industria, mentre cala in tutti gli altri settori (Industria: Como -20,5 %; Lecco +6,0%. Edilizia: Como -17,9 %; Lecco -35,1 %. Artigianato: Como -100,0%; Lecco -98,3%. Commercio: Como -79,7 %; Lecco -100,0%).
Uil, grazie agli ammortizzatori ‘salvati’ 2300 posti
“Il 12° rapporto UIL del Lario, conferma che l’anno appena trascorso ha vissuto una situazione economica mobile – spiegano dal sindacato – un inizio anno positivo per le aziende del territorio Lecchese, trascinate dalla domanda estera del settore metalmeccanico e metallurgico e l’ultimo scorcio del 2018 in frenata”.
“Resta, però, una preoccupazione di fondo di quanto la guerra commerciale e la frenata dell’economia globale – proseguono dalla Uil- in special modo di quella Tedesca, che con oltre 820 milioni di euro (dati anno 2017) è la principale destinazione dei prodotti manifatturieri comaschi, ed il primo Paese destinatario dell’export lecchese, con oltre 1 miliardo di euro, possa incidere negativamente sulla nostra economia nell’anno in corso”.
“Infine, si rileva l’importanza sociale degli ammortizzatori, con i quali si è impedito a 2.300 lavoratori delle Province di Como e Lecco di perdere il posto di lavoro.”