Giornata di allenamento per i giovani del ping pong
Serenella Alippi: “Uno sport che aggrega e di sfida personale”
MANDELLO – Una giornata rivolta ai giovani atleti di uno sport di nicchia che però vanta una forte tradizione in provincia di Lecco: si tratta del ping pong o meglio del tennistavolo, al quale domenica è stata dedicata una sessione di allenamento con i ragazzi di diverse associazioni sportive giunte a Mandello anche da fuori provincia.
L’appuntamento è stato organizzato dal Comune di Mandello in collaborazione con la società Canottieri di Lecco, Asd TennisTavolo di Abbadia Lariana e l’Asd Tennistavolo di Valmadrera, oltre che con la Polisportiva di Mandello nella cui sede di via Pra Magno è stato ospitato l’evento. A districarsi con le racchette anche i giovani della Virtus Oratorio di Bellano, dell’ASD Sansalone Oratorio, del GSO Villa San Carlo e della Polisportiva Bernate.
Insegnante d’eccezione Serenella Alippi, vicesindaco e assessore allo Sport del Comune di Mandello, già campionessa italiana di tennistavolo e attualmente giocatrice in Serie B con i colori della Canottieri Lecco insieme alla giovane Rebecca Spaziante di Sala al Barro.
“Dal 1979 pratico questo sport e in Canottieri ho avuto modo di veder crescere e formare molte generazioni di nuovi giocatori” spiega l’assessore, ricordando la recente scomparsa dell’amico Aurelio Foschini, socio storico della Canottieri di Lecco e “maestro” di molti appassionati del tennistavolo.
“Da tempo pensavamo a questa iniziativa, in passato abbiamo realizzato un open day, diversamente questo appuntamento vuole essere un momento di approfondimento sulla tecnica di gioco – spiega Serenella Alippi – il tennistavolo è uno sport capace di sviluppare tante abilità in chi lo pratica, dall’attività motoria alla strategia. Impegna gambe, braccia e testa”.
Il segreto del ping pong?
“Lo dico sempre ai nuovi giocatori – prosegue Alippi – il ping pong è come una partita di calcio dove tu sei l’intera squadra: devi saper attaccare e anche saperti difendere. E’ uno sport che aggrega, si inizia in oratorio poi si prosegue nel CSI e infine in FITET-Federazione Italiana Tennistavolo, allo stesso tempo è una sfida individuale che ti mette in competizione e ti spinge a partecipare alla gare. Io gioco da 40 anni, alle volte vorrei smettere, ma è una passione talmente grande che non ci riesco”.