A Premana la frana blocca tutto: imprese impossibilitate alla monticazione nel periodo più “delicato” dell’anno
Danni e disagi da Dervio a Primaluna; flagellata la Valvarrone. La testimonianza: “Impossibile riportare il latte di capra a valle”
COMO-LECCO – Centinaia di animali tra mucche, capre e pecore bloccati nei pascoli in quota con i loro allevatori, senza possibilità di tornare a valle. Nemmeno a piedi, nemmeno per portare il latte al caseificio. Il “day-after” dell’ondata di maltempo che ha flagellato la Valsassina ha l’immagine e il volto preoccupato degli imprenditori agricoli e degli allevatori, anche loro impegnati a rimuovere i detriti dalle strade. “Le strade che dal paese di Premana portano in quota – spiega Fortunato Trezzi, presidente Coldiretti Como-Lecco – sono bloccate a causa delle frane e degli smottamenti provocati dall’acqua caduta con violenza. Gli allevatori non possono tornare a valle e neanche consegnare il latte per fare i formaggi. Il rischio è quello di una perdita di prodotti con danni economici”.
Poco si può fare, invece, contro la frana che isola i “mont” di Premana, gli alpeggi storici dove gli allevatori salgono a produrre il loro formaggio, tra cui gli stracchini di millenaria tradizione: “Impossibile riportare a valle il latte dall’alpeggio dove sono salite le capre nei giorni scorsi. Noi dovevamo raggiungerlo proprio oggi, insieme alle vacche. Invece non sappiamo ancora se e quando partiremo” commenta Assunta Ciappesoni, da Bulciago, che dalla pianura alla montagna compie ancora nel presente il rito antico e millenario della transumanza.
Lo stesso per Roberta Tenderini, giovane allevatrice venticinquenne: “Saremmo dovuto partire sabato con le nostre vacche, invece non se ne farà nulla. E al danno si aggiunge danno, perché anche il nostro agriturismo in quota è irraggiungibile. La stagione rischia di essere compromessa sul nascere”.
Per tutto il giorno, Coldiretti Como Lecco ha presidiato la zona insieme ai propri tecnici, da Dervio a Primaluna e Premana: qui si sono concentrate le piogge torrenziali delle ultime ore.
Nel pomeriggio anche un sopralluogo a Premana dove il sindaco Elide Codega ha incontrato una rappresentanza lecchese di Coldiretti poco prima di recarsi in Prefettura: “La situazione è drammatica: abbiamo già monticato oltre 100 unità bovine in alpeggio. Le attività sono già in essere, dobbiamo garantire l’accesso a questi alpeggi: non possiamo attendere, occorre agire in fretta”.
A Dervio, i detriti e l’acqua del torrente Varrone hanno mancato per un pelo il vivaio di Rosella Fiordelmondo: “Abbiamo avuto davvero molta paura e siamo stati costretti a evacuare i nostri uffici. Ora il peggio è passato, ma temiamo che per giorni l’attività sarà bloccata. Ora siamo tutti al lavoro per ridare vita al nostro paese”.
Roberto Magni, vicepresidente interprovinciale di presidente di Coldiretti Lecco: “Il clima è impazzito, stiamo vivendo un anno davvero difficile. Quest’ultima ondata di maltempo ha colpito il territorio regione con bombe d’acqua e chicchi di grandine grossi come noci, provocando, a livello regionale, danni per milioni di euro. Come detto, i nostri tecnici sono al lavoro per assistere le aziende colpite e per valutare se ci sono le condizioni per far scattare le procedure di calamità naturale”.