Il neo sindaco: “Vogliamo meno vincoli e burocrazia. Basterà uno sportello dedicato all’ambiente e al territorio”
Il dibattito in un’aula consigliare gremita. L’ex sindaco Gatti: “Una decisione antistorica. Airuno resterà isolata”
AIRUNO – “Non è una decisione di colore politico: abbiamo semplicemente ascoltato i cittadini. Stare nel parco non ha portato per Airuno alcun tipo di beneficio”. Con queste parole il sindaco Alessandro Milani ha commentato la decisione, ufficializzata ieri sera, giovedì in Consiglio comunale, di uscire dal Plis e di non entrare a far parte del Parco del Curone, revocando quanto deciso un anno fa. Un provvedimento annunciato che già ha sollevato parecchie polemiche, aprendo il dibattito sull’utilità o meno di enti sovracomunali come i parchi.
In sala i pro e i contro ai parchi
Gremita la sala consiliare dove erano presenti diversi esponenti sia a favore che contro questa scelta. Tra gli allineati alla decisione del sindaco Milani c’erano infatti, seduti in prima fila, i consiglieri di minoranza di Valgreghentino Stefano Simonetti e Mattia Parolari, noti per aver preso durante la recente campagna elettorali posizioni contro il Plis e il Parco del Curone, giudicati troppo vincolanti e restrittivi. Tra chi invece avrebbe auspicato un ripensamento da parte della maggioranza Franco Orsenigo del Plis, Giovanni Zardoni, responsabile delle Gev del Parco del Curone e Walter Corno presidente del Cai di Calco.
“Il nostro non è cieco campanilismo, ma amore per il territorio”
Milani e i suoi hanno invece tirato dritto per la loro strada, rimarcando di agire “non per cieco campanilismo, ma per amore del nostro territorio. Così come i cittadini vogliamo meno vincoli e meno burocrazia. Non siamo a priori contro il concetto di Parco e del resto facciamo già parte del Parco Adda Nord – ha ribadito il sindaco -. Abbiamo però constatato che fare parte del Plis, parco che avrebbe dovuto riguardare 13 Comuni e ne annovera solo 6, non ha portato per il nostro territorio benefici a esclusione dell’intervento alla Crosaccia”.
Argomentazioni sottolineate anche dall’assessore Claudio Rossi che ha invitato gli esponenti dei Parchi a fare un po’ di autocritica, riflettendo sulla loro utilità. “Ricordo che esistono anche altri mezzi e altri enti da cui poter passare per richiedere finanziamenti. Non ha senso invitarci a restare in un Plis solo per i soldi che potremmo ricevere”.
Minoranza contraria all’uscita dai Parchi
Contrari chiaramente alla scelta della maggioranza i consiglieri comunali di Progetto Comune, che in maggioranza fino a maggio 2019, avevano seguito il lungo iter di costituzione del Parco. Un percorso ricordato da Giancarlo Lavelli nel suo intervento: “Nel 2007 si è iniziato a parlare del Plis, predisponendo una Vas nel 2010. Nel 2012 il parco si è costituito e il Pgt ne ha preso atto. Fino a che nel 2018 è arrivata l’adesione al Parco del Curone. Voi volete uscire e questo comporterà una revisione al Pgt che costa quasi come restare nel Parco per altri 5 anni (la quota è di 1500 euro all’anno, ndr)”.
Lavelli ha poi concluso l’intervento con una stoccata politica: “Noi non cambiamo opinione (il riferimento è all’approvazione anche da parte dei consiglieri di minoranza, l’attuale Giunta, alla delibera del 2018 ieri revocata, ndr) per un pugno di voti”.
Il rammarico dell’ex sindaco Gatti
Un punto, questo, ribadito anche dal consigliere Adele Gatti nella lunga dichiarazione di voto: “Abbiamo creduto fortemente in questo progetto perché il nostro Comune è costituito al 48% da boschi. Sono rammaricata di non essere riuscita come ex sindaco a non fare capire a una parte degli Aizurresi che è antistorico e fuori dal tempo non entrare nel Parco. Vi giustificate dicendo che non è una scelta personale e nemmeno politica e vi trincerate dietro ai cittadini che hanno votato questo punto del programma elettorale. Siamo andati a rileggerlo e non c’è traccia di questo punto”. Gatti ha voluto ricordare gli interventi promossi grazie al Plis: dalla manutenzione dei sentieri al campo di lavoro estivo Monti di Brianza al materiale informativo e alla cartellonistica oltre all’acquisto di attrezzature per le associazioni. L’ex sindaco ha aggiunto: “Con questa delibera Airuno resta isolato. Dove verranno recuperati fondi per opere di salvaguardia ambientale, di prevenzione e pulizia e per importanti interventi come quello che ha riguardato la frana di via Italia, per cui sono stati spesi più di 350.000 euro? Pensate di riuscire a fare tutto questo con uno sportello ambientale? Noi siamo a favore del Parco e ci sentiamo in dovere a partire da questa sera di coinvolgere tutti gli airunesi e non solo per riconfermare questa scelta”.
La chiusura di Tavola
La discussione sul punto si è chiusa con l’intervento del capogruppo di maggioranza Simone Tavola che ha ricordato come già in campagna elettorale il futuro sindaco avesse annunciato la volontà, ora concretizzata, di uscire dal Plis.