LECCO – Domenica di lavoro per la squadra Anticendio Boschivo Monte Medale di Rancio, guidata dal caposquadra Mario Fusi che, in collaborazione con la Comunità Montana del Lario Orientale e della Valle San Martino e la squadra anticendio di Galbiate, ha simulato un intervento nei boschi posti sopra l’abitato di Laorca.
L’esercitazione ha preso il via alle 7.30 circa e si è conclusa alle 11.30 coinvolgendo ventidue di volontari.
“Inizialmente la simulazione prevedeva di allestire una vasca di raccolta acqua da 6500 litri in prossimità dell’acquedotto di via Padre Augusto Gianola, nei pressi del cimitero di Laorca, ma il periodo di siccità ci ha costretti a cambiare programma – ha spiegato Fusi – Così, la vasca è stata collocata al ponte di Pomedo e riempita attraverso una prima pompa con l’acqua prelevata dal torrente Gerenzone. Nel frattempo abbiamo steso un chilometro e 50 metri di tubi lungo il vallo para massi raggiungendo l’imbocco del sentiero che porta al pizzo Boga, mentre una seconda vasca di raccolta è stata allestita dopo circa 600 metri. Quindi con una seconda pompa di ottima potenza abbiamo portato l’acqua dalla prima vasca di raccolta alla seconda e da lì, con terza pompa, abbiamo potuto testare che il getto erogato in prossimità del sentiero Boga risulta essere perfetto e, in caso di incendio, ci permette di intervenire al meglio”.
Successivamente la squadra antincendio ha voluto provare ad escludere la terza pompa e la seconda vasca di raccolta, constatando, in quel modo l’inefficacia del solo utilizzo della seconda pompa posta al ponte di Pomedo. “L’esperimento non ha dato buoni risultati, pertanto, la vasca intermedia e la rispettiva pompa, sono assolutamente necessarie – ha puntualizzato Fusi, che ha proseguito – è proprio grazie a questo tipo di esercitazioni che possiamo capire sul campo, come coordinarci al meglio, come procedere e quali sono le tempistiche di intervento nel qual caso dovesse svilupparsi un incendio”.
Ma l’esercitazione è servita anche per individuare una possibile soluzione alternativa grazie alla quale la squadra antincendio potrebbe intervenire in modo ancora più rapido ed efficace. “L’ideale sarebbe posizionare lungo il vallo para massi un tubo fisso, questo ci permetterebbe di ridurre in modo significativo i tempi di intervento”.
Un secondo aspetto che la squadra antincendio ha potuto valutare è stato l’utilizzo dell’acqua del torrente Gerenzone. “E’ una buona alternativa all’acquedotto – ha spiegato Fusi – ma se avessimo effettuato l’esercitazione la scorsa settimana, non avremmo trovato acqua a sufficienza nemmeno nel torrente. Una soluzione potrebbe essere quella di creare a in prossimità del letto del torrente un piccolo bacino di raccolta, di circa 8 metri per 1, che consentirebbe di avere sempre una riserva d’acqua. Ovviamente questa è solo un’ipotesi, ma siamo propensi a presentare la proposta agli organi di competenza”.