Tutti in gita!

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Ecco finalmente in arrivo le belle giornate di sole e con esse le uscite didattiche dei nostri figli. Solitamente infatti questo è il mese in cui i servizi per l’infanzia e le scuole primarie organizzano le gite fuori porta, che tanto entusiasmano i più piccoli quanto possono creare un po’ di preoccupazione nei genitori.

Questo accade quando non è possibile accompagnarli in questa esperienza (per motivi organizzativi o perché non previsto data la loro età) e dobbiamo affidarli a qualcun altro. Li si vede partire con lo zainetto sulle spalle, certi che sarà per loro una bella giornata, ma sempre un po’ in pensiero. Saranno in grado di gestire il pranzo al sacco? Non si allontaneranno dal gruppo? E se si sentissero male in pullman? E le insegnanti riusciranno ad avere tutti quei bambini sotto controllo?
Sono preoccupazioni legittime e più che normali, segno che ci rendiamo conto che i nostri figli stanno crescendo e dovranno poco alla volta diventare autonomi e staccarsi da noi.
Le gite scolastiche permettono ad entrambi di sperimentare in sicurezza questo distacco: ci si allontana per un’esperienza piacevole, per poi ritrovarsi e raccontarsi quanto accaduto. E’ il toccare con mano che ci si può allontanare, sentire la mancanza, ma vivere comunque una giornata positiva, crescere un po’ anche lontani da casa.

Vediamo allora perché queste gite sono così importanti e di quali aspetti positivi sono portatrici:

sperimentare l’autonomia e la responsabilità: in gita bisogna in qualche modo organizzarsi da soli. Ognuno con il proprio zaino da custodire e riconoscere, con il pranzo al sacco e magari qualche monetina per un gelato. Certo, le insegnanti sono presenti, ma con un ruolo diverso da quello del genitore. I bambini sentono di doversela “cavare da soli” più di quanto non facciano quando fanno qualche scampagnata con la famiglia;

scoprire nuove sfaccettature nelle relazioni quotidiane con compagni e insegnanti: durante le uscite si possono sperimentare nuove modalità relazionali con coloro con i quali i bambini passano solitamente le giornate a scuola o nei servizi per l’infanzia. Sono l’occasione per conoscere in modo diverso alcuni compagni, entrando con loro più in confidenza oppure allontanandosene. Solitamente il gruppo, nella condivisione, diventa più coeso.

Lo stesso vale per gli insegnanti: si esce dalla routine quotidiana (pur mantenendo il proprio ruolo) e spesso ci si lascia andare a una maggiore spontaneità, scoprendo anche un lato più personale oltre a quello professionale. Questo spesso facilita la relazione con gli alunni una volta tornati in aula;

toccare non solo con mano: le gite solitamente sono organizzate con un obiettivo didattico, legato a quanto è previsto dal programma che si affronta con i bambini durante l’anno. Che si tratti di una fattoria didattica o di un museo, di un parco zoologico o di un’altra città, queste uscite permettono ai bambini di fare esperienza diretta e condivisa di ciò di cui hanno sentito parlare fino a quel momento. Entrano in gioco tutti i sensi: si osservano le persone, la natura e i colori; si ascoltano i rumori, i suoni e altri dialetti; si assaggiano sapori nuovi e tipici di quei luoghi; si sentono gli odori e si toccano oggetti e strumenti. Si fa esperienza quindi a 360 gradi, che aiuta a fissare e riportare alla mente ciò che si è imparato in precedenza con più facilità, proprio perché lo si è vissuto in prima persona.

Questi solo alcuni dei vantaggi per i nostri figli.

E per noi genitori?
A noi viene data la possibilità unica di scoprire che, perché i bambini possano crescere, hanno bisogno di spazio, di fare esperienze lontani da noi, di poter sbagliare da soli.

Rassicuriamoli quindi prima che partano, teniamo per noi le nostre preoccupazioni ma ascoltiamo le loro. E quando torneranno facciamoci raccontare ciò che hanno fatto e visto, gratifichiamoli perché sono stati in grado di sperimentare un po’ di autonomia e diciamo loro che ci sono mancati ma che siamo contenti che abbiano fatto questa esperienza.

Lucia Riva e Elisabetta Vitali

Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru

www.consulenzapedagogicakoru.it

Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it

 

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