LECCO – Il mito della corsa motociclistica Ballabio-Piani Resinelli rivive nella serata di lunedì a Palazzo Falck grazie al Comitato Lecchese per il Grande Ciclismo e dal Moto Velo Club Lecco.
Attraverso una serie di immagini storiche della gara, inaugurata nel 1961 e andata in scena per 25 edizioni, è stato possibile per il pubblico rivivere le emozioni di una corsa che ha rappresentato una vetrina per numerosi campioni poi approdati addirittura al titolo mondiale, come Giacomo Agostini, Pierpaolo Bianchi e Fabrizio Pirovano. Durante la serata sono stati ascoltati i racconti del presidente del motoclub Giancarlo Colombo, di Aldo Arnaudo e di alcuni dei piloti lecchesi che l’hanno disputata (da Renato Pasini a Paolo Arlati e Enrico Daghetta), moderati dal giornalista Oscar Malugani.
“La Ballabio-Resinelli era la cartolina del Motoclub – spiega Colombo – ma abbiamo organizzato anche molteplici corse in bicicletta, come la corsa in centro Lecco da piazza Manzoni al comando dei Carabinieri in Corso Martiri. Poi dal 1970 abbiamo lasciato l’attività ciclistica”. Originariamente la Ballabio-Resinelli era lunga 7.200 metri, percorsi da moto e sidecar a velocità impressionante (il record è di 5’24”06 stabilito nel 1986 da Giorgio Cantalupo, poi divenuto campione europeo superbike). “Insieme alla Trento-Bondone la corsa lecchese ha fatto la storia del nostro sport – racconta in una videointervista l’ex pilota Agostino Marchetti – era impegnativa, tosta, ma ricca di grande facino. Spero che si ritorni a organizzarla, mi piacerebbe tornare solo per poter rigareggiare”. Una gara che merita dunque di essere riproposta, magari solo per le moto d’epoca. E non è detto che nei prossimi anni il Moto Velo Club Lecco non ci pensi. Intanto, per festeggiare i 90 anni di fondazione del sodalizio, a settembre campioni e moto scenderanno in piazza.