Accumulati debiti tributari e previdenziali per oltre 19 milioni di euro
In manette due amministratori e una responsabile di una società leader nella vendita di macchinari per l’estetica
LECCO – Eseguiti tre arresti nei confronti di due amministratori ed una responsabile amministrativa di una società, operante in tutto il territorio nazionale ed estero, leader nel settore della vendita di macchinari per l’estetica.
I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Lecco, coordinati dal Sostituto Procuratore della Procura di Milano, Dott. Roberto Fontana, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari detentive emessa nei confronti di tre soggetti (A.B. 59 anni, S.S. 67 anni e M.T. 62 anni) indagati – a vario titolo – per reati di natura fallimentare e tributaria.
L’attività d’indagine ha consentito di accertare che due società, entrambe attive nel settore della vendita di macchinari per l’estetica, per le quali la Procura di Milano ha avanzato richiesta di fallimento, operassero sul mercato attraverso la sistematica omissione di ogni adempimento fiscale.
Tale modus operandi ha costituito per anni, difatti, una forma di auto-finanziamento; riprova di tale aspetto è la totale assenza, alla data della richiesta di fallimento, di debiti verso istituti di credito.
Le predette condotte, poste in essere inizialmente con una società sino al 2013, sono successivamente proseguite attraverso una nuova veste giuridica in cui venivano contestualmente trasferiti tutti gli assets attivi, nonché i dipendenti della prima società, ormai gravata da esposizioni debitorie verso l’Erario per oltre 12 milioni di euro.
Gli indagati, inoltre, sempre al fine di sottrarre a tassazione i proventi dell’attività d’impresa, costituivano una pluralità di società estere (ubicate nel Regno Unito, Olanda, Svizzera, Germania) che nella realtà dei fatti sono gestite, sotto ogni punto di vista operativo e amministrativo, totalmente attraverso la società italiana.
Da un lato, quindi, le società continuavano ad accumulare debiti tributari e previdenziali per oltre 19 milioni di euro; dall’altro lato gli amministratori, di diritto e di fatto, ponevano in essere gravi fatti di mala gestio fra cui: la distrazione di fondi societari per propri fini personali; l’annotazione di Fatture per Operazioni Inesistenti; l’utilizzo in compensazione di crediti tributari inesistenti; l’acquisizione di una società di diritto colombiana, operazione priva di ogni ragione economico – imprenditoriale.
Considerato il grave quadro indiziario ed aderendo alle ipotesi investigative avanzate dall’Autorità Giudiziaria inquirente e dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Lecco, il GIP del Tribunale di Milano, Dott. Carlo Ottone De Marchi, ha emesso 3 misure cautelari degli arresti domiciliari.
L’indagine si incardina nelle ordinarie attività di polizia economico-finanziaria di contrasto all’evasione fiscale eseguite dal Corpo, ma anche di tutela dei mercati e della libera concorrenza. Infatti, attraverso tali sistemi fraudolenti, i responsabili delle condotte illecite non solo hanno creato gravi danni per l’Erario, ma hanno altresì alterato l’intero sistema economico tagliando fuori dal mercato le società̀ che, rispettando tutti gli adempimenti fiscali, a fronte delle medesime prestazioni, non riescono a praticare gli stessi prezzi concorrenziali.