L’associazione ha collaborato alla giornata nazionale dedicata alla prevenzioni degli incidenti
In tutta la giornata di domenica scorsa si sono presentate 42 persone che hanno affrontato la salita
LECCO – Il Cai di Calolziocorte ha partecipato, domenica 18 giugno, alla giornata nazionale dedicata alla prevenzioni degli incidenti nella stagione estiva “Sicuri sul Sentiero” presidiando, con propri volontari, la Ferrata del Centenario sul Monte Resegone.
La ferrata risale un imponente bastionata rocciosa, addentrandosi in un lungo canalone di bellissima roccia calcarea. La ferrata è caratterizzata da una abbondante presenza di staffe metalliche a sostegno della progressione, catene e barre di acciaio ed è facilmente concatenabile con altri itinerari sul Resegone. L’uscita dalla ferrata sul Pian Serrada, dopo un dislivello di circa 150 metri, richiede almeno 45 minuti di impegno e concentrazione.
I volontari del Cai Calolzio hanno attrezzato alla base della ferrata, presso il rifugio Giacomo Ghislandi (“il baitello”) al Passo del Fò (1.284), il punto di informazione, di raccolta dati, di verifica delle attrezzature e del corretto utilizzo delle attrezzature specifiche da parte degli escursionisti, per poter intraprendere in sicurezza la salita della ferrata. L’attività è iniziata alle ore 8.30 con i primi arrivi degli escursionisti. La giornata è stata ideale per le attività, sole caldo, temperatura e ventilazione piacevoli.
Gli escursionisti provenivano in maggior parte dalla Brianza e dal Milanese, ma erano presenti gruppi provenienti dalle province di Bergamo e Sondrio e alcuni da Roma. La scelta del Monte Resegone, consigliata da amici e soprattutto dalle recensioni su internet, era giustificata dalla possibilità di accedere a un comprensorio di 5 ferrate, la ferrata del Centenario, la Ferrata del Caminetto o “buco della Carlotta”, la Gamma 1, la Gamma 2 e la “Silvano De Franco”.
“La valutazione della difficoltà della ferrata del Centenario, accessibile anche ai principianti, ha determinato la scelta di molti gruppi – ha detto Gianfranco Bonfanti, vice presidente Cai Calolziocorte -. Infatti con piacere è stato notato che nessun partecipante solitario si è presentato alla prima salita su ferrata. I principianti erano sempre accompagnati da amici più esperti che potevano intervenire con suggerimenti e supporto nei tratti più impegnativi della salita. I partecipanti arrivavano alla base della ferrata da due direzioni, da Erve e dal posteggio della funivia per i piani d’Erna, dopo aver percorso circa 1 ora e mezza di sentiero. Alcuni escursionisti sono arrivati dopo aver percorso la Ferrata Gamma 1 ed altri avevano programmato di continuare dopo la ferrata del Centenario con la ferrata “De Franco” e arrivare in vetta al Monte Resegone”.
In tutta la giornata si sono presentate 42 persone che hanno affrontato la salita. Una persona sola, dopo aver valutato la propria preparazione e il percorso di salita, ha deciso di rimandare la salita ad altra occasione. La partecipazione femminile è stata importante, con circa il 40% del totale. L’età dei partecipanti era compresa per la maggior parte tra i 20 e 45 anni (74% del totale) con alcuni giovani sotto i 20 anni e un gruppo di over 45 anni.
Purtroppo solo il 35% dei partecipanti è socio Cai e solo il 29% ha frequentato dei corsi specifici per affrontare in sicurezza le attività sportive in montagna (corsi Cai, Agesci, Alpinismo invernale, Alpinismo Giovanile, Arrampicata, Ragni di Lecco, Orizzonte Verticale, EEA). Tutti i partecipanti hanno risposto con interesse alle domande previste dal ”Foglio di raccolta dati” predisposto dall’organizzazione della giornata e consultato i materiali informativi.
“Tutti hanno apprezzato il controllo effettuato dagli esperti volontari del Cai di Calolziocorte dei materiali e soprattutto la verifica del corretto utilizzo di imbraghi, dissipatori e caschi. Molti hanno chiesto informazioni aggiuntive per la gestione delle attrezzature e soprattutto per approfondire le possibilità di scelta dei sentieri per continuare la giornata sul Resegone. La maggioranza dei partecipanti si è presentata con materiali adatti alla ferrata, nuovi o molto recenti. Solo una piccola percentuale (3%) ha avuto una valutazione insufficiente relativamente ai materiali, soprattutto per assenza di uno o più attrezzi”.
Tutti i partecipanti sapevano il numero di emergenza per le chiamate di soccorso (112) e una buona percentuale (75%) dichiarava di saper intervenire con competenza per prestare un primo soccorso per piccole ferite o mettere in sicurezza il compagno bisognoso di cure. A tutti sono state spiegate le posizioni per essere correttamente identificati dai piloti degli elicotteri di soccorso.
“Le ultime salite alle ore 13.30, l’attesa per completare il percorso di salita e la verifica che nessuna persona ha avuto difficoltà o necessità di assistenza del Soccorso Alpino, ha permesso ai volontari di chiudere il punto di assistenza presso il rifugio Ghislandi con grande soddisfazione. La giornata è stata impegnativa, ricca di scambi di esperienze e informazioni e merita di essere ripetuta per raggiungere l’obiettivo di avere la maggior sicurezza in montagna”.