Diminuiscono le imprese di artigiani e commercianti: “Calo fisiologico, ma non preoccupante”

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La riduzione emersa nel rapporto sul Mercato del Lavoro dell’Osservatorio Provinciale

Riva (Confcommercio Lecco): “Covid e passaggio generazionale hanno influito, ma situazione stabile”. Bonacina (Confartigianato Imprese Lecco): “Interventi a sostengo della genitorialità e formazione per contrastare la perdita di risorse umane”

LECCO – Il Rapporto sul Mercato del Lavoro dell’Osservatorio Provinciale presentato martedì mattina ha evidenziato una positiva crescita del tasso di occupazione nella nostra Provincia (68%). Tra le ‘ombre’ evidenziate dalla ricerca, però, una progressiva diminuzione dei lavoratori autonomi e, verosimilmente a causa del calo demografico e del cambio generazionale, l’invecchiamento di commercianti e artigiani.

I dati elaborati dall’Istat registrano un elevato incremento dell’occupazione dipendente  (+2.800 unità, pari al 2,4%) che sale a poco meno di 119mila unità (erano 116.000 nel 2022), rappresentando quasi l’82% del totale occupati (il livello più elevato degli ultimi 10 anni). Si riducono invece di 700 unità gli occupati autonomi e indipendenti, il cui peso sul totale scende dal 19,2% (2022) al 18,4% (in valore assoluto il loro numero passa da 27.500 a 26.800 unità). “Un ridimensionamento – in atto da quattro anni – che investe quasi tutte le categorie: dagli artigiani ai commercianti, dai liberi professionisti alle “partite IVA”, ai lavoratori occasionali” si legge nel report.

Alberto Riva

Una tendenza confermata dal Direttore di Confcommercio Lecco Alberto Riva, che però allontana gli allarmismi: “Quando parliamo di lavoratore autonomo non necessariamente si tratta di un’impresa del commercio – ha commentato – sicuramente per quanto riguarda le attività commerciali si è registrato un lieve calo, dovuto sicuramente al periodo pandemico e al passaggio generazionale per cui accade che i figli scelgano di non portare avanti l’attività di famiglia, ma direi non preoccupante. Per fare un solo esempio, le imprese del turismo e del settore terziario, nella più vasta accezione del termine, sono in netta crescita. Come Confcommercio Lecco inoltre, nell’ultimo abbiamo registrato un incremento dei numeri associativi. E’ senz’altro oggettivo che le impese del commercio stiano vivendo un calo, ma ritengo sia fisiologico e non preoccupante”.

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Ilaria Bonacina

Ilaria Bonacina, presidente di Confartigianato Imprese Lecco, invita a fare leva sugli aspetti positivi emersi dal rapporto “su cui è necessario fare leva per migliorare una situazione comunque stabile”.

“Il dato relativo alla diminuzione degli artigiani merita di essere approfondito – ha commentato – Sicuramente, a incidere anche nel nostro ambito è il calo demografico che sta facendo progressivamente venire meno una quota importante di risorse umane, potenziali imprenditori e loro collaboratori. Su questo fronte è fondamentale intervenire immediatamente, mettendo in campo politiche mirate al sostegno della genitorialità, con un supporto concreto che permetta alle famiglie e alle donne in particolare – anche con adeguati strumenti di conciliazione vita-lavoro – di non dover effettuare scelte in funzione della professione”. L’altro tema è quello della formazione: “ Il mondo della scuola non è finalizzato alla creazione di nuovi artigiani, è orientato in modo sempre più marcato alla costruzione di professionalità differenti. In ogni caso, anche grazie all’attenta e intensa attività che la nostra associazione svolge in collaborazione con gli istituti scolastici del territorio, stiamo registrando un ritorno all’artigianato, un mondo che racchiude grande fascino, tra tradizioni secolari e manualità quasi artistiche nella realizzazione dei nostri prodotti”.

“Un altro dato positivo, tra quelli che emergono dal Rapporto, è quello relativo al tasso di occupazione, che in Provincia di Lecco è particolarmente alto ed in crescita. Una caratteristica propria di questo territorio, a lungo considerata giustamente un’isola felice sotto l’aspetto occupazionale. Tanto è vero che anche i Neet nel Lecchese rappresentano una quota ridotta della popolazione. Registriamo anche un buon tasso di natalità delle aziende, con una sensibile crescita dell’imprenditorialità femminile che non può che fare piacere. Da segnalare che una quota di rilievo, tra le aperture, è legata a proprietà straniere, dimostrazione di come questo territorio sia comunque attrattivo anche sotto il profilo economico, oltre che turistico” ha concluso.