Il feretro è stato accompagnato nel suo ultimo viaggio da decine di colleghi in divisa
“Noi tutti conserviamo il ricordo delle tue preziose doti umane prima ancora di quelle professionali”
GALBIATE – Disponibilità, umiltà e sorriso accogliente. Queste le parole che si sono “rincorse” nella piccola chiesa della frazione Sala al Barro di Galbiate, dove una moltitudine di persone, oggi pomeriggio, si sono riunite per dare l’ultimo saluto allo chef Claudio Prandi, morto a 73 anni a causa di una malattia. Tanti i cappelli e le giacche bianche da chef. Amici e colleghi di una vita, persone in là con gli anni ma anche molti giovani, che hanno voluto indossare quella divisa che Claudio Prandi ha indossato per molti anni sempre con lo stesso orgoglio.
“Salutare un amico e collega è sempre doloroso, ma noi tutti conserviamo il ricordo delle sue doti umane prima ancora di quelle professionali. Ha saputo con umiltà e carisma essere a disposizione di tutti. Ha insegnato e contribuito con la sua bontà a cambiare un sistema e una professione in Italia. Per questo noi cuochi e la cucina te ne saremo per sempre grati”.
Parole sentite quelle dei colleghi per un uomo che non si è mai tirato indietro, nemmeno quando c’era da dare una mano a far da mangiare nell’oratorio della comunità in cui viveva: “La prima volta che ci hanno detto che nella cucina dell’oratorio stava per mettersi ai fornelli uno chef stellato eravamo un po’ imbarazzati – ha ricordato uno dei volontari – ma da Claudio abbiamo subito imparato la sua estrema umiltà. Era il primo ad arrivare e l’ultimo ad andar via e, dopo aver preparato il menù, non esitava a mettersi a pulire le pentole o il pavimento. Ecco, credo che questo sia l’insegnamento più grande che ci ha lasciato: mettersi a disposizione di chiunque. Da oggi siamo un po’ tutti orfani… ma vogliamo mantenere vivo il suo ricordo”.
Una stima condivisa da tutti, ognuno dei presenti portava con sé un ricordo di chef Prandi insieme al rimpianto di non averlo più al proprio fianco: “Ti sei impegnato per cercare di dare una mano alla parrocchia per la ristrutturazione dell’asilo e dell’oratorio – ha detto un altro amico -. Lo hai fatto con il tuo stile, dettando la linea e offrendo a tutti l’accesso alla tua cucina semplicemente con i mezzi che avevi. Grazie per tutto quello che ci hai donato e continua a sostenerci dalla tua stella!”
Anche don Agostino Frasson, che ha concelebrato la messa con il parroco don Erasmo Rebecchi, ha voluto ringraziare chef Prandi a nome di Cascina don Guanella: “Ci sono uomini che hanno un carisma unico, ci sono uomini che hanno la bellezza dentro. Capaci di illuminare coloro che incontrano. Uno di questi è Claudio. Noi di Cascina don Guanella siamo stati illuminati e pervasi dalla sua bellezza, io posso dire che questa bellezza è la bellezza di Dio. Noi ne faremo tesoro e saremo capaci di saper essere contagiosi come lo è stato lui”.
Anche il sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli si è unito al dolore della comunità: “La perdita di Claudio ci lascia un grande vuoto, ma ci lascia anche una grande speranza: col suo esempio ci ha insegnato che è possibile vivere in pienezza”.
Il parroco don Erasmo Rebecchi, nel omelia, ha ringraziato chef Claudio Prandi per quello che ha saputo dare: “Questa presenza così numerosa dice dell’affetto che molti hanno per Claudio e per la sua famiglia, proprio per ciò che ci ha lasciato, non solo per la sua competenza in ambito professionale ma molto più per la sua umanità. Le sue doti erano la generosità e la disponibilità e, proprio per questo, ci viene spontaneo chiedere al Signore perché ce lo ha portato via. Una domanda che ci rimane nel cuore ma a cui non possiamo rispondere”.
Affettuoso anche il ricordo dei famigliari, in particolare del fratello: “Nessuno muore davvero finché ci sarà qualcuno che lo porta nel cuore e fra questi ci sono anche io. Sono tanti i momenti che mi porto dentro e che ho vissuto con te. Ci sentivamo come una sola famiglia e ci volevamo bene, tanto. Abbiamo vissuto con immensa gioia godendo della tua tenerezza e della tua umiltà che era disponibilità. Mi mancheranno le telefonate dove ci scambiavamo emozioni, si facevano sogni, alcuni poi realizzati assieme. Grazie per tutto quello che mi hai dato in attenzioni, tempo e pazienza. Ti voglio tenere con me per la tua tenerezza: sapevi accettare le cose, sapevi sederti ad ascoltare, sapevi capire, sapevi metterti a disposizione sempre e per tutti. Continuerai ad essere d’esempio con il tuo sorriso perché hai lasciato tanto a tante persone”.
La grande commozione si è trasformata in emozione quanto il feretro è uscito dalla chiesa passando tra due ali di cuochi i divisa. Un grande e sincero applauso ha accompagnato chef Claudio Prandi nel suo ultimo viaggio…