Scuola. Lettera al Ministro Valditara in merito alla Commissione Perla

Tempo di lettura: 3 minuti
cuola insegnante classe aula
(Pixabay)

La presa di posizione di un gruppo di docenti del Movimento di Cooperazione Educativa

Una serie di domande al Ministro Valditara, che sarebbe dovuto intervenire a Olgiate, sulle nuove indicazioni raccolte dalla commissione Perla

OLGIATE MOLGORA – Avrebbero voluto consegnarla in occasione della visita del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a Olgiate per l’inaugurazione della nuova scuola media Emilio Gola. Un appuntamento, in agenda lunedì scorso, rimandato a data da destinarsi per improrogabili impegni del Ministro.

Un forfait che non ha però spento i docenti del gruppo territoriale di Lecco e Monza del Movimento di Cooperazione Educativa che hanno deciso di diffondere ugualmente lo stesso la missiva al ministro per comunicare “il nostro pensiero sul documento che la Commissione Perla sta approntando, denominato “Nuove Indicazioni”, contro cui stanno prendendo posizione tutte le associazioni degli insegnanti, le facoltà di Scienze della Formazione di tutta Italia e alcune reti di categorie professionali come quella degli storici”.

Di seguito la lettera integrale

Gentile ministro Valditara,
le scriviamo a nome del gruppo territoriale di Lecco e Monza del Movimento di Cooperazione Educativa.
Come sa, questo Movimento, fondato più di 70 anni fa da molti insegnanti e pedagogisti, tra cui vorremmo citare Giuseppe Tamagnini, Gianni Rodari e Mario Lodi, è formato da docenti che promuovono un’idea di scuola democratica, dove i bambini e i ragazzi possano essere attivi ricercatori e costruttori del loro sapere. Ci piacerebbe dunque, attraverso questa lettera, condividere con lei alcune considerazioni sulla proposta del documento denominato “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”.
Dal 2012 i docenti vengono preparati e formati sulla base delle Indicazioni Nazionali emesse nello stesso anno, Indicazioni che sono molto distanti dall’impostazione metodologica proposta dal nuovo documento.
In tutti questi anni, ispirati dalle Indicazioni 2012, abbiamo potuto costruire un sogno di
scuola, dove bambini e ragazzi sono al centro del proprio apprendimento.
Le vorrei porre alcune domande, che spero vorrà prendere in considerazione, per aiutare me e i docenti del movimento a comprendere quale sarebbe la nuova direzione che il documento propone.
● E’ vero che negli ultimi anni il ruolo del docente ha perso forza: lei ritiene davvero che la coercizione e l’accentramento del potere siano le uniche strategie possibili? Nella
nostra esperienza di insegnanti, la condivisione degli spazi di parola, le pratiche
dialogiche e il dare ai bambini e ragazzi l’opportunità di appassionarsi al sapere facendo
e ricercando, non solo non hanno tolto a noi docenti l’autorevolezza, ma hanno riempito
i nostri alunni di entusiasmo e di motivazione all’apprendimento.
● Se è vero che si registra un calo della qualità degli apprendimenti, siamo proprio sicuri che la lezione frontale e la trasmissione dei contenuti siano la metodologia adeguata ed efficace per migliorare le competenze della generazione che ci troviamo in classe ogni
giorno?
Dodici anni (2012 – 2024) sono davvero sufficienti a formulare una valutazione in merito all’efficacia di un’impostazione pedagogica che, per sua natura, deve essere osservata in tempi adeguati e lunghi?
● In un’epoca in cui ogni informazione è a portata di mano, non è fondamentale a suo
parere promuovere, come ci suggerisce la “pedagogia attiva”, la capacità di analisi
critica e di verifica dell’attendibilità delle fonti, nonché di messa in dubbio delle stesse?
Abbiamo accolto l’invito, laddove ce n’è stata la possibilità, di poter interagire e confrontarsi con chi ha steso il documento, al fine di poter offrire un contributo che viene da decenni di lavoro sul campo con bambini e ragazzi, che davanti ai nostri occhi sono cresciuti, hanno scoperto i saperi, si sono appassionati e si sono orientati, trovando il loro posto nella nostra società e nel nostro paese. Questo per noi è il successo formativo, ovvero che ogni ragazzo e ogni ragazza impari a conoscersi e capisca chi voglia essere e quale contributo possa dare alla comunità di cui fa parte. Tuttavia, per fare questo è necessario che fin dall’infanzia gli alunni incontrino un ambiente e dei docenti che credano nella loro capacità di imparare e che consentano loro di scoprire e valorizzare le proprie risorse. Così non solo potranno raggiungere il proprio successo formativo, ma anche quello del gruppo di cui fanno parte, per poter contribuire alla società in quanto cittadini.

La ringraziamo moltissimo per l’attenzione che ci ha dedicato leggendo questa lettera e
confidiamo che non verranno disattese le istanze degli insegnanti che ogni giorno si spendono per una scuola che rispetti davvero il proprio mandato costituzionale.

MCE Gruppo Territoriale Lecco e Monza