Fiori e ricordi per Giorgia e Milena. E la processione di Brivio diventa preghiera per loro

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Commozione e lacrime per Giorgia e Milena, le due ragazze investite e uccise sabato sera a Brivio

Gli amici hanno portato fiori sul luogo della tragedia: “Sarete sempre con noi”

BRIVIO – Tante domande in testa, i volti sbigottiti, gli occhi lucidi e la consapevolezza di vivere un momento che anziché i contorni della festa ha assunto quelli di una tragedia senza risposte. E’ stata una processione che si è trasformata in preghiera per Giorgia Cagliani e Milena Marangon, le due giovanissime vittime del terribile investimento di ieri sera, quella che si è svolta questo pomeriggio, domenica, per le vie di Brivio in occasione della solennità della Beata Vergine Maria Addolorata.

Giorgia Caspani e Milena Marangon
Giorgia Caspani e Milena Marangon

Unico momento non cancellato nell’ambito dei festeggiamenti di oggi e domani, giorni per i quali Brivio ha proclamato il lutto cittadino, la processione ha voluto rappresentare un momento di condivisione e partecipazione a un dramma che è piombato come un macigno sulla comunità briviese e su quella di Paderno d’Adda, dove le due ragazze, 21 anni appena, erano residenti. Amiche, compagne di tante avventure e momenti spensierati, Giorgia e Milena avevano deciso di trascorrere insieme il sabato sera in compagnia anche di un’altra loro amica recandosi alla festa di Brivio.

Il luogo dell’incidente

Avevano appena parcheggiato l’auto all’interno del posteggio della palestra situata in via Per Airuno, nella parte industriale del paese, e si stavano incamminando a piedi verso il lungofiume, quando sono state travolte da un furgone che, dopo aver colpito delle auto posteggiate ai lati della strada, ha centrato in pieno le due ragazze uccidendole sul colpo. I tentativi di soccorso si sono rivelati purtroppo vani e il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso di entrambe. Nel frattempo i carabinieri della Compagnia di Merate hanno sottoposto a controllo tossicologico il conducente del furgone. Risultato positivo, l’uomo è stato arrestato subito ieri sera ed è ora indagato per duplice omicidio stradale.

La notizia della tragica morte di Giorgia e Milena si è presto sparsa nel circondario suscitando dolore, amarezza, cordoglio e anche rabbia. Sul luogo della tragedia, già dal primo mattino di oggi, sono stati posizionati dei mazzi di fiori corredati di biglietti e pensieri dolci e struggenti. “Vi pensiamo con il cuore stretto. Che il ricordo dei vostri sorrisi possa brillare sempre negli occh d chi vi ha voluto bene” si legge su un foglietto bianco con la data del 20 settembre impressa in alto, come a indicare un giorno impossibile da dimenticare. “Per sempre nei nostri cuori” hanno invece aggiunto gli amichetti dell’uni, racchiudendo in un piccolo cuore disegnato con il tratto pen tutto l’amore per due ragazze vitali, solari e spontanee.

Al centro don Ottavio

Due sorrisi che si sono spenti in una sera che sembrava promettere invece allegria, spensieratezza e leggerezza. Non è stato facile neppure per don Ottavio Villa, nuovo parroco di Brivio, trovare le parole, terminata la processione per le vie del paese, per rivolgersi agli occhi lucidi dei tanti che, in queste ore, sono rimasti come pietrificati da questa tragedia.

“Provo commozione a vederci qui oggi riuniti per questa tragedia che stiamo vivendo – ha detto, ripetendo una parola, commozione, già usata per esprimere piacere di fronte alla grande partecipazione al momento comunitario – . So che qui in Chiesa ci sono amici di Milena e Giorgia, persone che hanno vissuto con loro tempo ed energie. Voglio rivolgermi a loro e alle loro famiglie, ricordando che la speranza non viene mai meno e non delude. La vita vera non è quella che spesso immaginiamo, ma è quella di una comunità e di una famiglia che sperimentano la forza e l’energia della presenza di Cristo”.

Don Ottavio lo ha detto con dolcezza e allo stesso tempo fermezza: “Pur nel dolore, la Croce è la nostra salvezza. E’ la fede che ci permette, pur dentro la fatica e la sofferenza, di partecipare a un mondo nuovo”.

Parole con cui il sacerdote, da poco tempo arrivato in paese, ha provato a lenire le ferite provocate da un dolore troppo forte e lacerante.