“Regina” dà voce alla natura nel primo parco tematico di Land Art lecchese
L’evento inaugurale è previsto per sabato 4 ottobre alle 16
GALBIATE – L’installazione “Regina”, un’opera originale dell’artista Martina Cioffi, curata da Elena Isella, sarà presentata al pubblico sabato 4 ottobre alle ore 16, nei pressi della Baita di Ninetta, nell’area degli scavi archeologici. Questo progetto, promosso dal Distretto Culturale del Monte Barro e dal Parco Monte Barro, intreccia arte e natura in un dialogo suggestivo e coinvolgente, arricchendo il paesaggio culturale e naturalistico del territorio.
“Regina” è la sesta opera ad arricchire il percorso Monte Barro_Arte Natura, un innovativo progetto che mira a creare il primo Parco Tematico di Land Art nella Provincia di Lecco.
“L’obiettivo è chiaro: valorizzare il Distretto Culturale e il Monte Barro attraverso espressioni artistiche capaci di raccontare il profondo legame tra uomo e natura. Questa nuova installazione si aggiunge alle cinque opere già presenti, tra cui spicca il celebre Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, collocato nei pressi dell’Eremo” spiegano gli organizzatori.
L’ispirazione di “Regina” nasce dalla profonda dualità del Monte Barro: da un lato, la storia millenaria evocata dal ritrovamento della corona pensile dei Goti, simbolo di sovranità e potere; dall’altro, la vibrante esplosione della vita, incarnata dalla straordinaria ricchezza della flora locale. “‘Regina è un’installazione che rompe con le logiche antropocentriche, elevando la Natura a sovrana indiscussa di sé stessa” sottolineano gli organizzatori.
La corona, simbolo universale di maestà, è qui sospesa come chiaro richiamo alla corona pensile di epoca gota (V-VI secolo d.C.) ritrovata sul Monte Barro. La circonferenza è composta da moduli che riproducono la Campanula raineri, fiore endemico del territorio prealpino-insubrico e presente sul Monte Barro, mentre gli elementi verticali che pendono richiamano l’orchidea Ophrys insectifera, anch’essa tipica di quest’area.
L’incoronazione del Monte Barro consiste nel riconoscere e celebrare le sue unicità storiche, artistiche, floristiche, ambientali e culturali. Il linguaggio dell’arte e il lavoro dell’artista diventano così strumenti fondamentali di questo prezioso processo.
La sua collocazione è particolarmente suggestiva: situata nei pressi della Baita di Ninetta, nell’area degli scavi archeologici, crea un ponte ideale tra il passato di potere e il presente di rinascita naturale.
Martina Cioffi (Como, 1991) si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha conseguito la laurea specialistica con lode nel 2016. La sua pratica artistica si manifesta attraverso installazioni site-specific e sculture in ceramica, con una ricerca che si nutre dell’osservazione del mondo vegetale, simbolo di resilienza e trasformazione. Al centro del suo lavoro c’è l’albero, metafora del paesaggio e ponte ancestrale tra umanità e natura.
Tra le mostre personali recenti si segnalano Diorama (Platea Palazzo Galeano, Lodi, 2023, a cura di Monti e Giacomazzi), Hortus Nocturnus (Spazio Serra, Milano, 2024) e Per l’amor del cielo (Ricetto Medievale di Magnano, BI, 2025). Tra le collettive più recenti, invece, si annoverano Daddovero (Studiolo Bureau, Milano, 2024) ed Equilibrio precario (Palazzo Lombardia, Milano, 2024, a cura di Sole Castelbarco).
Nel 2025 partecipa al 63° Premio Faenza presso il MIC; nel 2023 è stata finalista al premio E.ART.H (Verona) con una mostra curata da Treti Galaxie. Ha inoltre preso parte a numerose residenze, tra cui A Dimora (Londa, FI, 2025, a cura di Martina Aiazzi Mancini) e Falia (Lozio, BS, 2021, a cura di Alice Vangelisti).
Il Distretto Culturale del Barro, in collaborazione con l’Ente Parco Monte Barro, sta realizzando all’interno di questo parco regionale, noto per la sua straordinaria ricchezza naturalistica, archeologica e culturale, il primo percorso artistico-naturalistico della provincia di Lecco.
Il Parco di Land Art, che avrà origine dall’Eremo, sede dell’installazione Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, si svilupperà lungo la dorsale che scende verso la ex cava di Valle Oscura. Attualmente, oltre a quest’opera iconica, sono già tre le installazioni completate.
Il Distretto Culturale del Barro è un’associazione formata dai Comuni di Civate, Galbiate, Garlate, Lecco, Malgrate, Monte Marenzo, Olginate, Valgreghentino, dall’Ente Parco del Monte Barro, dalla Comunità Montana Lario Orientale-Valle S. Martino e dall’associazione Genti in Viaggio. Il suo obiettivo è sviluppare progetti in collaborazione con scuole, associazioni, enti del Terzo Settore e altri soggetti, per promuovere la formazione, la crescita e la partecipazione dei cittadini. Le attività socioculturali e artistiche diventano così il motore di una trasformazione sociale consapevole e responsabile.


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