LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Mercoledì 7 febbraio ho preso coraggio e sono andato alla serata sulla raccolta differenziata organizzata dal Comune di Lecco e da Silea dopo il disastro cittadino di inizio anno.
È stato un po’ surreale, come il titolo dell’iniziativa scelto: “Ecco come fare”. L’assessore all’Ambiente Venturini ha introdotto la questione “rifiuti” riducendola al decoro urbano. Un signore in quota “ambientalismo” ha rivendicato la distribuzione di migliaia di sacchetti per raccogliere gli escrementi dei cani. Il presidente di Silea è riuscito a tenere due ore mostrando slide su “come fare” a buttare la carta nel bidone giallo e il resto dove già andava prima della “novità”.
Il taglio della serata, come dimostrava già il titolo, era quello della “lezione” impartita a persone ritenute incapaci di tradurre in gesti una regola facile. Come se il bidone giallo fosse una navicella atterrata il primo gennaio 2018 con grande sorpresa di tutti. Non è così: l’abbandono del sacco “multimateriale” (il nostro vecchio viola) era previsto da oltre un anno. E Lecco ne ha avuto addirittura uno in più rispetto agli altri per prepararsi, come ha chiarito anche il presidente di Silea. Poi però ci siamo schiantati. La manica larga di Silea sul “vecchio” viola è diventata (giustamente, finalmente) pugno di ferro. E il forno inceneritore si è confermato un pessimo insegnante e un alibi per tanti. In più è mancata una campagna a tappeto di informazione e sensibilizzazione cittadina sulla “nuova” differenziata. Che fosse in grado di coinvolgere le persone e non trattarle come tonti o bacucchi.
Troppo facile dare oggi la colpa agli incivili, che ci sono, per carità, ma che incidono poco rispetto al monte delle persone perbene. E troppo facile far passare come “complicata” una raccolta differenziata che a Milano fanno da anni senza batter ciglio.
Le persone vanno coinvolte, responsabilizzate e se è il caso anche “aspettate”. Ma non con messaggi diseducativi del tipo: fare la differenziata è come raccogliere i bisogni dei cani. In tutta Europa i rifiuti sono considerati risorse in un’economia circolare del presente. Altro che escrementi. Gradirei che nel 2018 il mio Comune non mi spiegasse “dove lo butto” o come me ne libero ma “perché” devo prima ridurlo, riusarlo, ripararlo e alla fine riciclarlo. Perché è strategico, normale e giusto e perché conviene ai conti e all’ambiente.
Se non cambiamo mentalità -alzando lo sguardo e copiando buone pratiche anche vicinissime (una sta a Boltiere, Bergamo)- la tariffa puntuale sarà uno sfracello esattamente come il bidone giallo. Vogliamo evitarlo? E allora assumiamoci tutti le responsabilità del caso, senza gettare croci addosso a nessuno.
L’assessore Venturini ha annunciato che la tariffa puntuale partirà a Lecco nel 2019. Ottimo. Mi auguro sinceramente che sia così. Però non abbandoniamo le persone per un altro anno. Coinvolgiamole”.
Duccio Facchini