LECCO – Oltre 500 firme sono state raccolte dall’associazione Qui Lecco Libera per dire no al piano cave provinciale e consegnate a inizio settimana.
“Un risultato incoraggiante, viste le forze in campo, le risorse e il clima, che indica l’intenzione di buona parte della cittadinanza attiva di preservare il “bene comune” territorio – spiegano i promotori della raccolta firme – La campagna che abbiamo portato avanti, sia con la produzione del documentario “Coltivando cave”, sia con l’adozione di questo strumento di partecipazione popolare previsto dallo Statuto della Provincia, vuole essere un’occasione per (ri)sollevare il dibattito relativo agli ambiti estrattivi della città di Lecco (circa 20 milioni di metri cubi, pari a quasi due Cornizzolo e mezzo, sorprendentemente passati sotto silenzio) e più concretamente per chiedere lo stralcio dai documenti preliminari della proposta di Nuovo piano cave di cava Vaiolo alta, cava Vaiolo bassa e cava Cornello, oltre che la pubblicazione dei dati relativi ai ripristini, all’attività estrattiva verificatasi dall’approvazione del Piano cave tuttora vigente e ai reali fabbisogni del territorio”.
L’associazione Qui Lecco Libera con questa proposta intende “affermare l’importanza della tutela del nostro territorio da una escavazione non sorretta da dati che ne provino l’esigenza e comunque non più sostenibile dalle nostre montagne che sono già state ampiamente sfruttate”, come spiegato sempre dai promotori.