LECCO – Prosegue l’iter che porterà alla redazione del nuovo Piano Cave della Provincia di Lecco, con la seconda seduta intermedia della Conferenza di Valutazione Ambientale e Strategica di tale pianificazione, prevista per il prossimo 31 luglio . Una riunione alla quale sono invitati i soggetti interessati, e che servirà ad illustrare gli sviluppi del progetto ed a raccogliere l’opinione dei presenti.
Rispetto a quest’ultimo punto c’è chi non si è fatto pregare, ed ha già inviato una missiva al Consiglio Provinciale: i consiglieri di minoranza, Italo Bruseghini (PD), Alessandro Pozzi (SEL), Giancarlo Valsecchi (IDV) e Rocco Cardamone (Democratici per il territorio) hanno scritto al presidente del Consiglio e della Giunta provinciale lecchese, esprimendo le proprie preoccupazioni.
In particolare l’opposizione ha sottolineato come “ad oggi non è ancora dato conoscere le informazioni reali connesse ai futuri fabbisogni di materiale estrattivo che la Provincia esprime per il prossimo decennio, dimensionati in relazione all’impiego delle risorse esistenti, al censimento dei volumi residenziali e produttivi già realizzati e tutt’ora inutilizzati, oltre che alle previsioni di nuove costruzioni contenute nei PGT comunali”. I consiglieri hanno invitato quindi l’assessore provinciale all’Ambiente, Carlo Signorelli, a fornire tali dati, “che rappresentano uno dei presupporti su cui fondare la redazione del Piano Cave”.
Inoltre, sempre all’assessore, è stata richiesta “la documentazione e i verbali relativi ai lavori della Commissione di vigilanza composta da Provincia-ARPA-Comuni interessati e preposta al controllo degli interventi di ripristino ambientale sui siti attivi autorizzati dal Piano Cave precedente, con un cronoprogramma dai lavori effettuati e di quelli ancora da completare e con particolare attenzione ai siti che richiedono un ampliamento nel Piano Cave in discussione”.
Alla Giunta Provinciale, e allo stesso Signorelli, viene rinfacciata “la mancanza di orientamento”, ovvero il non aver “ancora lasciato intendere i propri orientamenti strategici e le proprie linee di indirizzo su una materia di tale importanza, e con essa anche “la mancanza di prese di posizioni, fatto salvo per alcuni esponenti della Giunta, in merito ad una questione delicata ed importante come la salvaguardia del Monte Cornizzolo, luogo di indubbio interesse turistico, di importanza naturalistica e di pregio paesaggistico”.
L’invito all’Amministrazione Provinciale è quello a “non variare l’iter inizialmente proposto, in particolare confermando la redazione di una seconda Valutazione Ambientale Strategica (intermedia tra la presentazione del documento di scooping e la VAS finale) che consenta un ulteriore analisi della materia in oggetto, a vantaggio di un percorso approfondito e condiviso”, ed a “non presentare la seconda VAS se non dopo avere consegnato i dati richiesti.”