GALBIATE – Si spengono le luci per l’Ora della Terra: l’evento internazionale contro i cambiamenti climatici si è svolto anche nel lecchese grazie al WWF che ha coinvolto nell’iniziativa una decina di Comuni, compreso il capoluogo di provincia, che, per l’occasione, hanno rinunciato ad illuminare piazze, monumenti e vie principali per un’ora nella serata di sabato.
A Lecco, intorno alle 20.30, si è “spenta” la facciata del Teatro della Società nella centralissima piazza Garibaldi.
“E’ un gesto simbolico di attenzione verso l’ambiente e verso i cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo il pianeta– spiega Lello Bonelli, presidente del WWF di Lecco – l’agricoltura è il principale fattore che incide sull’effetto serra, più ancora del trasporto e dell’energia. Parliamo di allevamenti massivi, della deforestazione per i pascoli, quello che viene a crearsi è un circolo vizioso poiché i cambiamenti climatici rendono più difficili le coltivazioni, c’è bisogno di più concimi e più aree. Una corretta agricoltura rispettosa dell’ambiente è fondamentale, chiediamo attenzione ai consumatori e di privilegiare i cibi a chilometro zero”.
Questo è il significato del principale appuntamento organizzato dal WWF sabato sera al Parco Ludico di Galbiate: un aperitivo a lume di candela con cibi di produzione locale. “Prodotti da forno, miele, formaggi, affettati e birra, tutto proveniente da realtà della nostra zona” sottolinea Bonelli.
Un “PandAperiCena” animato dalle musiche tradizionali europee e per tutti i partecipanti un omaggio floreale. La manifestazione nasce dalla collaborazione con Parco Monte Barro, Altromercato, Parco Ludico Galbiate, con il contributo di Milani Giardini, con il patrocinio del Comune di Galbiate.
![Lello Bonelli di WWF Lecco con il presidente del Parco Monte Barro, Federico Bonifacio e il vice Renato Grillo](https://www.lecconotizie.com/wp-content/uploads/2016/03/eart-wwf-galbiate-2016-6-510x340.jpg)
“C’è un ottima collaborazione con le associazioni ambientaliste e con il WWF ci sono molti progetti in essere come la reintroduzione dei gamberi di fiume, i “bat box” e questa iniziativa per la quale abbiamo ben volentieri affiancato l’associazione – spiega il presidente del Parco Monte Barro, Federico Bonifacio, insieme al vice Renato Grillo – Quello dei cambiamenti climatici è un tema su cui noi stessi siamo impegnati: per Regione Lombardia gestiamo il centro floro autoctono e abbiamo in atto un piano di reintroduzione di alcune specie floristiche che stanno scomparendo a certe quote proprio per effetto di questi cambiamenti”.