LECCO – Quasi un ritorno al passato, come a voler tornare a quei giorni del giugno di due anni fa, quando oltre 138 mila lecchesi si sono uniti ai 27 milioni di italiani nei referendum che hanno ribadito il carattere pubblico dell’acqua e della sua gestione: perché se “ai piani alti” ben pochi li hanno ascoltati, il Comitato Acqua Pubblica e Beni Comuni ha deciso di ripartire dal basso, appellandosi di nuovo ai cittadini.
E’ nata così una raccolta firme per ribaltare la scelta compiuta dai sindaci lo scorso 14 maggio, che a maggioranza hanno designato Idroservice, società parte della holding pubblica di Lario Reti, come gestore del servizio idrico per i prossimi 20 anni.
“Una scelta che mette a rischio la gestione pubblica dell’acqua e che svuota di significato il referendum” è la denuncia del Comitato che sintetizza la propria contrarietà a questo affidamento in tre motivazioni: Idroservice è un ente di diritto privato e inserito in una multi-utility (Lario Reti Holding) che fa già profitti con gas ed elettricità; con essa verrebbe a mancare il controllo diretto dei Comuni, in quanto società partecipata di secondo livello, e proprio quest’ultima criticità la metterebbe a rischio di ricorsi e quindi di una possibile messa a gara con apertura ai privati.
Quest’ultimo è il timore più grande del Comitato che, dopo aver visto bocciata per ben due volte dai primi cittadini la propria proposta di affidamento ad un azienda speciale di diritto pubblico, la sottopone al giudizio della cittadinanza in una delibera da presentare al Consiglio Provinciale che chiede di ripartire dall’attuale gestore del servizio idrico, Idrolario, per trasformarlo in un soggetto posto fuori dalle logiche del mercato.
“Una azienda partecipata e controllata attivamente dalle Amministrazioni comunali e dalle rispettive cittadinanze – spiegano – la scelta di Idrolario è stata designata come la migliore dagli stessi consulenti della NEA ai quali i sindaci si erano affidati per un parere tecnico, prima che questi ultimi compissero la scelta opposta; avrebbe dei costi di gestione ridicoli rispetto a quanto ci aspetta con Idroservice e quando si parla di costi, inevitabilmente si parla di tariffe pagate dai cittadini”.
La raccolta firme è appoggiata da diverse associazioni tra le quali il Movimento Consumatori Lecco, l’Arci Lecco, Qui Lecco Libera, Movimento Cinque Stelle, Giovani Comunisti e prenderà il via già domani , con un banchetto posto al mattino nell’area mercato della Piccola e nel pomeriggio in via Cavour. La prossima settimana invece, sabato 29 giugno, al mattino fino alle 13 troverà posto sempre nell’area ex Piccola, al pomeriggio dalle 14,30 in p.za Cermenati.

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