Al via il campo estivo “Antimafie, legalità e resistenza”

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – Molti saranno gli appuntamenti aperti al pubblico nell’ambito del laboratorio estivo “Antimafie, Legalità e Resistenza” che Arci Lecco e Arci Sondrio organizzeranno dal 6 al 12 agosto in collaborazione con Libera, Spi Cgil Lecco, Auser Lecco, Anpi sez. Lario Orientale Arci Lombardia e Coop Lombardia e con il patrocinio del Comune di Colico e della Provincia di Lecco.

Tra gli appuntamenti principali che animeranno la sette giorni quello di lunedì 6, alle 20, presso il Circolo Arci Promessi Sposi di Lecco con una Cena della Legalità: i ragazzi del laboratorio, con l’aiuto di due cuochi dello Spi Cgil offriranno un menù realizzato unicamente con i prodotti della Cooperativa Libera Terra. Interverrà alla serata un rappresentante dell’Anpi di Lecco che spiegherà ai ragazzi il significato della Resistenza Partigiana intesa come punto di partenza e di riferimento per attivare moderne forme di Resistenza come quella dell’impegno nell’Antimafia Sociale. (Iscrizioni alla cena c0341365580 entro e non oltre il 2 agosto 2012).

Martedì 7, alle 21, presso la Sala Consiliare del Comune di Colico sarà la volta dell’incontro sul Riutilizzo Sociale dei Beni Confiscati: il sindaco Raffaele Grega racconterà la storia di alcuni immobili comunali confiscati ed assegnati temporaneamente a famiglie che si trovano in stato di bisogno abitativo. Interverrà inoltre un rappresentante di Arci Lombardia, che fornirà una panoramica sulla situazione dei beni confiscati in Lombardia e a Milano.

Mercoledì 8 agosto, alle 21 presso l’Auditorium comunale di Colico sarà la volta del monologo teatrale di Beppe Casales “La Spremuta. Rosarno, migranti, ‘ndrangheta”. Lo spettacolo si riferisce al 7 gennaio 2010: dopo anni di violenze e sfruttamento i migranti che lavorano a Rosarno si ribellarono ai propri sfruttatori. “ I media nazionali sottolinearono che la mafia non era coinvolta nei fatti…. dire che la mafia non c’entra in Calabria è una bugia. La mafia c’entra eccome, non solo in Calabria.Nei fatti di Rosarno si concentrano tre nodi fondamentali che stringono al collo l’Italia: il rapporto coi migranti, la mafia e il concetto di lavoro. Il coraggio di chi non vuole più girare la testa, di chi pensa che vivere esiga più dignità deve essere imitato, non temuto.” Lo spettacolo è ad ingresso libero.

Per info specifiche sulle iniziative e sul programma del campo di lavoro: legalitademocratica@arcilecco.it

VOLANTINO (clicca qui)