… Chi sei?” domandò il piccolo principe, … ”
“Sono una volpe”, disse la volpe.
”Vieni a giocare con me”, le propose il piccolo principe, sono così triste…”
“Non posso giocare con te”, disse la volpe, “non sono addomesticata” …
La volpe, Vulpes vulpes, è uno degli animali selvatici che più ha ispirato favole e novelle legate a metafore di vita umana grazie al suo comportamento scaltro ed opportunista ed alla sua proverbiale furbizia che fa fanno diventare allo stesso tempo simbolo di furbizia e simbolo di mero opportunismo.
Questo canide è di media taglia lungo circa 65/70 cm con una lunga e folta coda che spesso termina con un ciuffo di pelo bianco. Il suo aspetto è tozzo con le zampe piuttosto corte, il musetto lungo ed affusolato, le orecchie aguzze e gli occhi vispi e furbi.
Il colore della sua pelliccia è fulvo, con tonalità variabili tra i soggetti, e più chiaro tendente al bianco sul ventre. Come quasi tutti i mammiferi, d’inverno il mantello si fa più folto e scuro, specie negli esemplari che vivono in regioni dal clima più rigido.
L’habitat della volpe è molto vario; infatti è possibile incontrarla in riva del mare, sia in montagna ad alta quota (mi è capitato di scorgere degli esemplari a 3000 mt di quota).
La volpe è senza dubbio l’animale carnivoro maggiormente diffuso essendo presente praticamente ovunque grazie alla sua grande capacità di adattamento. Da buon opportunista sfrutta spesso la presenza di insediamenti umani per trovare cibo, rovistando tra la spazzatura nelle zone a margine con aree verdi.
La volpe è un animale tendenzialmente notturno anche se non è infrequente incontrarla in pieno giorno, soprattutto nelle zone meno disturbato dalle attività antropiche, o viceversa in zone dove proprio per la numerosa presenza umana trova cibo in abbondanza.
Questo carnivoro è territoriale e marca il suo territorio con un liquido dall’odore molto forte e pungente secreto da apposte ghiandole; si nutre principalmente di roditori come leprotti, conigli, topi, ricci, piccoli uccelli, uova e non disdegna ne le carogne di animali trovati morti né bacche e insetti.
Proprio la sua indole opportunista le ha fatto guadagnare la fama di “ladra di polli” per eccellenza rendendola invisa e per questo, e per la sua pelliccia, cacciata indiscriminatamente fino a non tanto tempo fa.
La volpe partorisci i suoi cuccioli, da tre a cinque, in tane ricavate tra massi, scavate nella terra o riutilizzando tane di tassi. Entrambi i genitori concorrono all’allevamento dei piccoli.
Francesco Renzi
www.francescorenzi.com
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