Bione. Opposizioni all’attacco: tante domande, poche risposte

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Cinzia Bettega, capogruppo della Lega Nord

 

 

LECCO – “Le responsabilità politiche ci sono e me le prendo tutte”. Così il sindaco Virginio Brivio è intervenuto nel Consiglio comunale di lunedì sera, il primo a quasi una settimana dallo scampato rischio chiusura del centro sportivo Bione, acceso dalla discussione sull’ordine del giorno presentato sul tema dalle minoranze.

“Il problema non è risolto – ha proseguito Brivio – ma sicuramente è instradato con serietà. L’obiettivo ora è accelerare sulle azioni necessarie affinché gli elementi di sicurezza formale e sostanziale siano coincidenti, questo consentirebbe regolarizzare la situazione di fatto – quella con la Sport Management al quale resterà affidato il centro sportivo, senza un’effettiva proroga (ndr) – che resterà tale fino all’estate”.

Il sindaco Virginio Brivio

Come ha ricordato il primo cittadino, così come stabilito dalla delibera di giunta pubblicata alla fine della scorsa settimana, entro agosto verrà individuato il nuovo gestore che guiderà l’impianto per due anni, al termine dei quali dovrà essere assegnata la finanza di progetto per il nuovo Bione.

Antonio Tallarita, consigliere comunale e presidente del Basket Lecco, ha ringraziato il sindaco per la chiusura scongiurata del centro pur dicendosi “allibito e sconcertato”, “mi chiedo – ha detto Tallarita – come mai le cose sono state risolte all’ultimo momento”. Non è stato l’unico a chiederselo e non è stata neppure l’unica domanda rivolta ai vertici politici di Palazzo Bovara.

Con che titolo la Sport Management gestirà ora l’impianto (essendo immutata la situazione rispetto alla scadenza della proroga, nonostante la ‘soluzione’ trovata)? E se qualcuno degli utenti del centro sportivo dovesse farsi male, chi ne risponderà? Quali garanzie ci sono che il cronoprogramma annunciato venga rispettato? E’ quanto hanno chiesto a gran voce dai banchi delle opposizioni.

Domande che finora non hanno trovato riposta, lo ha detto chiaramente il capogruppo della Lega, Cinzia Bettega, attaccando duramente l’amministrazione Brivio e gli assessori Gheza e Valsecchi per non aver proferito parola durante il consiglio, lasciando rispondere al sindaco: “Avete emanato una delibera che ha salvato solo le apparenze – ha detto Bettega – è un semplice atto di indirizzo, come quello presentato due anni fa dai consiglieri del PD, dopo essersi resi conto che sul Bione non era stato ottenuto nulla nei primi cinque anni di governo”.

Cinzia Bettega (Lega Nord)

“Un’incapacità amministrativa”, secondo l’esponente del Carroccio, quella mostrata dalla politica del Comune, con “gravissime lacune nel modus operandi”, tutto poi “svaporato” dopo l’annuncio dell’intesa trovata tra uffici e gestore, come “una tempesta in un bicchier d’acqua” ha proseguito Bettega. “Vi siete rimpallati le scuse, avete scaricato le colpe sulle passate amministrazioni, ma avete avuto sette anni, un tempo sufficiente a risolvere ogni problema”.

Eppure, nei primi mesi dello scorso anno si brindava già al bando in fase di preparazione, “l’assessore Gheza aveva annunciato che i lavori per il nuovo centro sportivo sarebbero partiti già a settembre 2016 – ha ricordato Alberto Anghileri di Con La Sinistra Cambia Lecco – Oggi ci ritroviamo allo stesso punto con i lavori slittati al 2019 e un gestore che mi chiedo se si possa considerare abusivo, perché, se lo era prima, lo è anche adesso”.

 

Ivano Donato

“In questi 18 mesi ci avete raccontato una realtà che non era corretta – ha proseguito Massimo Riva dei Cinque Stelle – sono molto deluso”. “Il motivo per cui siamo arrivati a questo punto – ha commentato Ivano Donato – è perché i dirigenti giustamente si sono rifiutati di firmare di fronte alla mancanza della messa a norma”.

“Questa è una sconfitta – ha insistito Filippo Boscagli di Ncd – Oggi esultiamo perché il centro non è chiuso e rischiamo di vedere partire i lavori tra quattro anni, serve un centro riqualificato e non solo aperto”.

La maggioranza si è difesa, con Roberto Nigriello che ha lodato l’evitata chiusura del centro sportivo e la sinergia tra Comune, associazioni e istituzioni nel trovare una soluzione. “Il Bione è di tutti quanti – ha spiegato – e tutti dobbiamo scongiurare che non si sfori dai tempi della delibera”.

 

Andrea Frigerio (PD)

“L’attenzione alla sicurezza è sempre stata una nostra priorità. In passato sono stati effettuati interventi strutturali, abbiamo eliminato i tetti in amianto, risistemato il fondo della piscina” ha ricordato Andrea Frigerio che ha deciso di votare comunque l’ordine del giorno presentato delle minoranze, così come il collega democratico Stefano Angelibusi, poiché comunque in linea con le intenzioni della stessa maggioranza. Quest’ultima si è astenuta, ma il voto è stato comunque ritenuto valido per la bocciatura del provvedimento delle opposizioni, in quanto non si sarebbe raggiunta la maggioranza dei voti favorevoli.

“Chi è senza peccato scagli la prima pietra Cine Corti di Appello per Lecco ha respinto così le accuse rivolte all’amministrazione – Credo che la colpa vada divisa equamente negli ultimi 20 anni. L’amministrazione Brivio, Finlombarda sorpresa dal nuovo codice degli appalti che ha obbligato a rivedere il progetto, l’amministrazione Faggi, gli uffici tecnici comunali e l’Arpa che solo 13 aprile 2014 ha finalmente dato un suo giudizio in merito alla bonifica dell’area”.

 

Lorenzo Bodega

Parole che non sono piaciute all’ex sindaco Lorenzo Bodega: “Non ci sto, a suo tempo avevamo finanziato la messa a norma impianti della piscina, la copertura della tribuna del campo 1 e quello di rugby, del tennis e del calcetto per sei miliardi di vecchie lire. Siete voi quelli che hanno peccato, non si può non ammettere la responsabilità politica e l’incapacità nell’aver gestito questa situazione”.

“E’ stato possibile pensare alla finanza di progetto solo dopo la primavera del 2014, con il parere dell’Arpa che ha escluso la necessità di una bonifica generale dell’area – ha ribattuto il sindaco Brivio – Non si poteva fare un bando senza risolvere prima questa situazione, inoltre il Comune non aveva la disponibilità di tutte le aree, alcune demaniali, lo abbiamo scoperto tardi ma comunque prima di chi ci ha preceduto”.

“Il mix di opere calde e fredde, queste ultime costruite cinquant’anni fa, ha mandato in tilt anche gli esperti della finanza di progetto e gli uffici hanno insistito per tenerle insieme nel bando. So che pagherò pegno in termini di consensi – ha proseguito il primo cittadino – ma questi due anni ulteriori che ora abbiamo possono consentirci anche un’espansione dell’area di intervento. Cosa non ha funzionato? La staffetta amministrativa che avrebbe dovuto consentire assegnare il bando anche per la gestione intermedia, l’avvicinarsi della scadenza è stata una sottovalutazione e me ne prendo la responsabilità”.

Nessun gestore abusivo al Bione , secondo Brivio: “Chi gestisce la struttura è stato convocato in prefettura con noi, nessuno gli ha detto di andar via; certo non ha titolo ma stiamo cercando di ricomporre con i dirigenti una dimensione formale, seguendo il percorso stabilito in delibera”.