Bizzozero e il Lecco: la caduta del patron e la festa infranta

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Arrestato Daniele Bizzozero, patron della Calcio Lecco
Daniele Bizzozero
Daniele Bizzozero

LECCO – “Dalle stelle alle stalle” è forse questa la miglior descrizione per la parabola negativa che in una manciata di ore ha subito l’umore dei tifosi blucelesti. Nemmeno il tempo di poggiare sul tavolo i bicchieri per il brindisi della vittoria dei playoff ed ecco che il patron Daniele Bizzozero torna sulle prime pagine dei media nazionali: con il processo per “Walcking Card” ancora in corso, il patron bluceleste si ritrova coinvolto in un’altra inchiesta e questa volta per lui si sono aperte le porte del carcere di San Vittore.

Se fino a ieri si parlava di possibile ripescaggio in Legapro, ora si è passati a valutare e temere l’ipotesi possibile e imminente fallimento della Calcio Lecco. Un bipolarismo schietto parafrasato nella dualità stessa della figura del patron Bizzozero, capace di presentarsi come il “salvatore del Lecco” e, invece, finire di diventare proprio colui che al Lecco darà il colpo di grazia.

Le manette sono scattate all’alba di giovedì da parte della guardia di Finanza, insieme a Bizzozero le fiamme gialle hanno arrestato altre quattro persone, tra cui l’ex sindaco di Como Stefano Bruni, tutti indagati a vario titolo per i reati di bancarotta concordataria e fallimentare aggravata, abusivismo finanziario e costituzione fittizia di capitale sociale.

Tra le accuse mosse al patron della Calcio Lecco c’è quella di aver venduto “bond fantasma”, ovvero i titoli Jp Morgan spacciandoli come ben quotati, ma in realtà “carta straccia” poiché appartenenti a una serie esistente, ma con valore monetario reale praticamente nullo. Tali titoli, non quotati nel mercato europeo, sarebbero stati fatti girare tra diverse società italiane con un sistema “a scatole cinesi” e garantiti dalle perizie di Francesco Pietrangeli, anche lui indagato.

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Daniele Bizzozero ha utilizzato i titoli Jp Morgan anche come garanzia per l’accrescimento di capitale sociale della Calcio Lecco
e quando la guardia di Finanza ha fatto visita in via Don Pozzi, proprio mettendo tali titoli sotto la lente di ingrandimento, il patron si è subito dichiarato “tranquillo in forza della perizia fatta da Pietrangeli” e come sempre non ha lasciato spazio ai dubbi sollevati dalla stampa trincerandosi dietro accuse di “volere il male del Lecco”.

Un patron che, punti alla mano, ha dato prova di “volere bene al Lecco” perché con un campionato perso solo per un soffio la scorso anno e i playoff vinti dopo una stagione chiusa con ben 80 punti, con una squadra di giocatori obiettivamente forti (primo dei quali il bomber brasiliano Carlos França che si è guadagnato il titolo di capocannoniere del girone B) tutto si può dire tranne che non capir nulla di calcio dilettantistico.

L’impegno sportivo di Bizzozero ha a tutti gli effetti portato il Lecco a un passo dalla Legapro, ma il patron “ha fatto le pentole e non i coperchi” dato che, al contrario, la sua gestione societaria rischia di far scomparire per sempre la Calcio Lecco. Una situazione paradossale e confusa, che ha creato divisioni anche tra la tifoseria stessa, tra chi sui social lo sosteneva con vigore a chi in curva Nord le ultime gare lo invitava ad andarsene indipendentemente dai risultati sul campo.

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Vulcanico e trascinatore, al Rigamonti Ceppi Daniele Bizzozero si è sempre presentato con entusiasmo e passione e l’ultima volta che ha lasciato via Don Pozzi lo ha fatto con il viso rigato dalle lacrime di commozione per la vittoria dei playoff e non c’erano perquisizioni, articoli di giornale o voci di corridoio che tenessero di fronte al suo “va tutto bene”. Poche ore prima del suo arresto si era dichiarato pronto a far battaglia legale contro chi c’era prima di lui, da Invernizzi al senatore Rusconi, per far luce su chi secondo lui fossero “i colpevoli dei debiti ancora gravanti sul Lecco”, mentre ora la battaglia legale che dovrà affrontare sarà quella per salvare se stesso.

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Dalla relazione degli inquirenti ne esce un ritratto di Daniele Bizzozero
. In un’intercettazione depositata agli atti si legge che l’indagato Johannus Demers parla di lui come “un egocentrico e bugiardo che pensa solo a se stesso e alla Calcio Lecco”, mentre quando viene chiarita la sua posizione per motivare le esigenze cautelari si fa notare nell’ordinanza che il patron “ha commesso ininterrottamente reati dagli anni ’80 […] precedenti che attestano uno stile di vita dedito all’illecito senza che le precedenti esperienze abbiano sortito la minima efficacia deterrente”.  Si sapeva, insomma, dei suoi precedenti penali, ma con il suo modo di fare “istrionico” la tifoseria l’ha saputa conquistare lo stesso, o almeno inizialmente, dato che la contestazione aperta della Nord è arrivata solo dopo il primo arresto per Walcking Card e la conseguente preoccupazione per la “salute” della società.

In questo clima “schizofrenico” si attendono ora le sorti dei colori blucelesti, l’unico abilitato a poter operare con la società è Daniele Bizzozero che dovrà decidere se nominare un sostituto per portare avanti un eventuale vendita, ammesso che esista qualcuno desideroso di acquistare una società con un mucchio di debiti e con una istanza di fallimento da poco depositata in tribunale.