Calolzio. La mostra “Popoli in movimento”, l’umanità della migrazione

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CALOLZIO – La mostra itinerante “Popoli in movimento” che espone gli scatti del fotogiornalista Francesco Malavolta, promossa dall’Associazione Lezioni al Campo con il supporto della Comunità Montana, de il Gabbiano e l’Arcobaleno è arrivata a Calolzio, da sabato mattina la mostra è visitabile presso il circolo Arci spazio condiviso.

Scatti reali, profondi, dietro ai quali vi sono storie di disperazione, paura e angoscia, ma anche di gioia e meraviglia nel ritrovare una persona cara che si dava per dispersa o morta.

 

“Tra i nostri ragazzi c’è chi ha riconosciuto, tra gli scatti di Malavolta, amici con cui aveva affrontato la traversata in mare aperto – hanno spiegato gli educatori ogni singola foto ha una lunga storia alle spalle” che il fotogiornalista è riuscito a cogliere mostrando il lato più umano della migrazione, mettendo in primo piano i sentimenti dei migranti.

Una mostra che si pone anche come sensibilizzazione e raccolta firme per la campagna “Ero straniero – L’umanità che fa bene” promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerosi sindaci e organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana e Fondazione Migrantes e molte altre.

“La proposta – spiega Paolo Cossu della cooperativa il Gabbiano – ha come obiettivo la riforma del sistema di accoglienza adottando unicamente il modello sprar, migliorando la qualità dei servizi attraverso meccanismi di monitoraggio efficaci, investendo sul lavoro, valorizzando le forze produttive del territorio e mettendo i centri per l’impiego nelle condizioni di erogare con efficacia servizi di formazione e avviamento lavorativo e l’introduzione di canali legali e sicuri per l’arrivo in Europa, implementando i programmi di reinsediamento,  favorendo la creazione di corridoi umanitari garantendo mobilità interna a quanti giungono nel territorio europeo e chiedono protezione”.

 

La mostra sarà visitabile, presso il circolo Arci Spazio condiviso,  nel corso dell’ intera settimana durante la quale continuerà anche la raccolta firme.

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