CALOLZIO – “L’azienda non può e non deve ignorare l’importanza di concretizzare un patto di vivibilità dei cittadini. L’azienda dovrebbe investire un qualche profitto padronale in più per cercare di eliminare inconvenienti che attaccano, a partire dalle puzze, salute, ambiente e vivibilità”.
E’ l’appello che Sinistra e Lavoro Valle San Martino rivolge ai vertici della Cartiera dell’Adda, stabilimento al centro del dibattito sulla salute pubblica dopo l’avviamento, lo scorso anno, dell’impianto biomassa per la produzione di energia elettrica.
“Non è solo, oltre alla salute di chi ci lavora, il problema della centrale a biomasse – precisa Gian Carlo Bandinelli, referente del movimento politico calolziese – ma anche della quantità notevole di amianto presente e delle disturbanti esalazioni”. Sarà però la centrale biomasse al centro dell’incontro pubblico previsto per mercoledì sera. Nel frattempo alcuni manifesti sono apparsi di protesta sono apparsi nella frazione Pascolo, nelle vicinanze della fabbrica.
“Le disposizioni di legge prevedono che le centrali a biomasse abbiano la disponibilità diretta del 70% della biomassa che viene conferita. Da dove viene questo 70% ? Ai fini della salute pubblica e della sicurezza ambientale Azienda Sanitaria e Comune hanno considerato e tenuto debitamente in conto , visto in particolare la ravvicinata presenza di scuole elementari ed asilo, lo stazionamento dei fumi, delle nanopolveri e la loro dispersione in atmosfera ? Quali controlli pubblici, certi, precisi e mirati, verranno fatti sulle entrate dei materiali che verranno bruciati e sui fumi ?” Sono le domande a cui Bandinelli spera di avere una risposta all’incontro promosso dall’Associazione Altravia presso l’oratorio parrocchiale del Pascolo.
LEGGI ANCHE – Cartiera dell’Adda: tutti i chiarimenti in merito all’impianto a biomasse