Ciclabile alle Caviate, per i residenti il vero problema è la rotonda

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LECCO – Un incontro con la cittadinanza per fare il punto della situazione e raccogliere le segnalazioni dei residenti, in attesa di capire come e con quali tempistiche proseguiranno i lavori per la costruzione della nuova pista ciclo-pedonale in località Caviate dopo l’ultimo brusco “stop”:
è quanto avvenuto durante il dibattito di giovedì 17 ottobre, dal quale è emersa forte e chiara la richiesta dei residenti di spostare la rotonda prevista dal progetto. 

Alla presenza degli assessori Francesca Rota e Francesca Bonacina, del consigliere Giorgio Buizza e di due tecnici del Comune, i cittadini che abitano in località Caviate hanno espresso forti critiche soprattutto per la posizione della rotatoria, a loro dire troppo vicina a tre passi carrai che, stando allo stato attuale dei progetti, troverebbero sbocco proprio in coincidenza della rotonda.

“Una situazione di forte disagio e pericolo”, specie per i pedoni che si troverebbero a camminare sul marciapiede che corre parallelo alla carreggiata interessata dal rondò.

“L’idea di base dalla quale siamo partiti – ha subito spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Rota – è stata quella di allungare la parte urbana di Lecco fino alle Caviate, cercando di umanizzare e rendere più vivibile l’area che dal distributore Tamoil arriva alle Caviate. Per capire meglio il progetto, partito anni già da diversi anni, bisogna immaginare la strada non come è adesso, ma come un prolungamento del lungolago, con tanto di parcheggi, velocità massima di 50 km/h, ampliamento della parte ciclo-pedonale, riduzione della carreggiata destinata ai veicoli e eliminazione dell’attuale controviale e relativo spartitraffico”. “Purtroppo i lavori si sono prolungati nel tempo – ha aggiunto l’assessore, facendo riferimento ai recenti problemi riscontrati dalla società vincitrice dell’appalto – e a tutti noi dispiace non vedere la conclusione a breve dei lavori”.

Quanto ai problemi di pericolosità sollevati dai residenti, secondo i tecnici del Comune presenti all’incontro “la nuova carreggiata diventerebbe una strada extra urbana secondaria, con una segnaletica strutturata che consentirebbe di limitare la velocità di marcia ai 50 km/h e con una visuale minima di 70 metri per rallentare in tutta sicurezza”. “Come tipologia di rotatoria – hanno spiegato i tecnici – serve proprio per diminuire la velocità di chi arriva e a livello tecnico abbiamo fatto tutte le prove e gli studi affinché sia garantita l’incolumità dei passanti sul marciapiede”.

Una spiegazione che però non ha convinto i residenti presenti in sala: “non ci convince che la rotonda disegnata per terra funzioni anche nella realtà – ha osservato il signor Serra – perché purtroppo siamo in Italia e sappiamo come vengono rispettati i limiti di velocità: la richiesta è quindi quella di spostate la rotonda più avanti, insieme alla predisposizione di salti o impedimenti fisici che blocchino in modo sostanziale la corsa delle auto”. “Abito proprio di fronte alla rotonda – ha aggiunto la signora Mazzoleni – e ci entro direttamente con la macchina: così come è messa è troppo pericolosa”.

“D’accordo che può servire da dissuasore di velocità – ha commentato il signor Valsecchi – ma forse era meglio progettarla più avanti o addirittura a sbalzo verso il lago, così da non costituire un pericolo costante per i pedoni e per i residenti che usano i passi carrai”. L’idea di spostare la rotonda a sbalzo sul lago ha trovato d’accordo diverse persone intervenute al dibattito, che inoltre hanno sottolineato l’assoluta importanza di “pensare a dei guard-rail di protezione sulla rotatoria, per garantire il passaggio dei pedoni sul marciapiede: per quanto si rispettino le regole, su quel tratto di strada ormai non si contano più gli incidenti”.

Tutte osservazioni, quelle dei residenti alle Caviate, che sono state accolte dai rappresentanti delle istituzioni e che, come ha garantito a conclusione dell’incontro l’assessore Francesca Rota, “verranno portate sul tavolo di discussione con ANAS, perché il progetto esiste ma è comunque migliorabile”. “Cercheremo di studiare tutte le soluzioni possibili per ovviare al problema – ha promesso l’assessore – anche in base al budget economico disponibile: quando avremo completato lo studio ci ritroveremo per un nuovo incontro”.